La richiesta
Ecco come funziona il Giurì d'onore invocato da Conte contro Meloni
Durante una discussione parlamentare, se un deputato viene accusato di fatti lesivi della sua reputazione, ha la possibilità di richiedere al presidente della Camera la formazione di una Commissione incaricata di valutare la validità dell'accusa
Il Giurì d'onore è previsto dall'articolo 58 del regolamento della Camera, secondo il quale "quando nel corso di una discussione un deputato sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità, può chiedere al presidente della Camera di nominare una Commissione la quale giudichi la fondatezza dell'accusa". Una richiesta che il leader del M5s Giuseppe Conte ha comunicato di aver inoltrato questa mattina al presidente Fontana per "accertare le menzogne denigratorie del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Aula sul Mes", dopo il caso del fax sventolato dalla premier di cui il Foglio aveva dato per primo la notizia.
Che cos'è il Giurì d'onore e quando si attiva
Il Giurì d'onore, nel contesto parlamentare, si attiva quando tre condizioni sono soddisfatte: innanzitutto, deve esserci un'accusa personale e diretta da parte di un parlamentare nei confronti di un altro durante una discussione; in secondo luogo, devono essere attribuiti fatti specifici anziché semplici giudizi o opinioni; infine, la Commissione di indagine, priva di poteri coercitivi, deve poter acquisire informazioni attraverso testimonianze spontanee degli interessati o da fonti parlamentari. Al presidente della Camera spetta poi presentare la sua valutazione finale in Aula che, come prevede il regolamento, "ne prende atto senza dibattito nè votazioni".
Non è la prima volta che durante il mandato del governo Meloni, un deputato avanza la richiesta di un Giurì d'onore. In precedenza, a febbraio, il Partito democratico aveva inoltrato un'istanza simile in seguito alle affermazioni di Giovanni Donzelli che aveva accusato in Aula alcuni deputati dem di favorire, con la loro visita all'anarchico Cospito, gli interessi dei mafiosi al 41 bis. In quell'occasione il presidente della Camera, Fontana, aveva istituito una "commissione d'indagine" per valutare la validità delle accuse di Donzelli.