Lo scontro
Conte e il caso del fax sul Mes: chiesto un giurì d'onore sulle bugie di Meloni
"Ho appena consegnato al presidente della Camera una richiesta di istituire una commissione speciale deputata ad accertare le menzogne consapevoli e denigratorie della premier", ha detto il presidente dei 5 Stelle. "Schlein federatrice? Lo sia tra le correnti del Pd. A noi non serve"
Dopo il caso del fax sul Mes sventolato da Giorgia Meloni in Aula, Giuseppe Conte chiede al presidente della Camera di attivare una procedura nei confronti della premier davanti al Giurì d’onore. La settimana scorsa la premier aveva infatti accusato il leader del M5s di aver dato il via libera al trattato europeo “con il favore delle tenebre”, ovvero nascondendolo al Parlamento e agli italiani, e soprattutto dopo le dimissioni del governo. Meloni ha aggiunto infatti che l’Italia ha dato con il governo Conte “il suo assenso un giorno dopo essersi dimesso, senza mandato parlamentare, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani”. Ma come abbiamo notato sul Foglio, la prova che la premier aveva agitato in Aula, un fax con l’autorizzazione da parte del governo Conte a firmare l’accordo, dimostra il contrario: Di Maio aveva mandato il messaggio sei giorni prima.
"Ho appena consegnato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, una richiesta di istituire un giurì d'onore, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento di Montecitorio, una commissione speciale deputata ad accertare le menzogne consapevoli, denigratorie del presidente del Consiglio, e deputata, Giorgia Meloni", in Parlamento, sul Meccanismo europeo di stabilità, ha detto il presidente del Movimento cinque stelle nel corso di una conferenza stampa presso l'aula dei gruppi parlamentari, a Montecitorio. "Una condotta dolosa che ha offeso non solo chi vi parla, ma l'intero gruppo del M5s, una condotta che danneggia l'Italia e umilia il Parlamento", ha concluso l'ex premier. La procedura avrebbe coinvolto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel corso della conferenza stampa Conte ha risposto anche alle domande dei cronisti presenti. Una di queste ha riguardato il rapporto con il Partito Democratico: "Schlein federatrice? Mi auguro che possa fare la federatrice, sì" ha detto il leader del Movimento, ma "delle correnti interne al Pd. Ce n'è proprio bisogno per fare chiarezza. Noi del Movmento 5 stelle non abbiamo bisogno di alcun federatore" ha concluso Conte.