editoriali
Sul Patto di Stabilità il Pd ha la stessa linea di Conte anziché di Gentiloni
Schlein attacca l’accordo sulle nuove regole fiscali fatto dal Commissario dem. Possibile che il Pd a Roma abbia idee così diverse dal Pd a Bruxelles?
E’difficile trovare un senso alla politica italiana. Giuseppe Conte, che da premier ha firmato la riforma del Mes, da parlamentare ha votato contro la sua ratifica dicendo alla Camera: “Oggi decidete sul Mes e vi assumete le vostre responsabilità”. Giorgia Meloni, che diceva di usare il veto sul Mes in un “pacchetto” con le altre riforme, firma un accordo sul Patto stabilità che non le piace e subito dopo boccia il Mes. Che da arma negoziale diventa uno strumento per sfogare la frustrazione. Questo è il fronte sovranista-populista di opposizione e di governo. Ma il Pd, che dice di essere un partito europeo ed europeista, non sembra più sensato.
A proposito della riforma del Patto di stabilità, su cui è stato trovato un accordo all’Ecofin, Elly Schlein ha commentato: “Meloni mette una grande ipoteca sul futuro: è un cattivo compromesso”. La segretaria del Pd ha aggiunto che “questo è un accordo che farà molto male all’Italia”. La stessa linea, insomma, del M5s di Conte (“Una nuova stagione di austerità”), ma l’esatto opposto della linea di Paolo Gentiloni, che è la massima espressione del Pd in Europa e l’artefice delle nuove regole fiscali: “In archivio il vecchio Patto di stabilità e la stagione dell’austerity. Differenze dalla proposta della Commissione, ma risultati positivi: equilibrio tra stabilità e crescita, più flessibilità, incentivi a investire, autonomia ai paesi nei piani a medio termine”, ha detto il Commissario europeo per l’Economia.
Per giunta i termini dell’accordo su questo nuovo patto, sono quasi tutti figli della famiglia socialista: la proposta è di Gentiloni, il negoziato è stato condotto dalla socialista spagnola Calviño, le rigidità introdotte dal socialdemocratico tedesco Scholz. Meno di una settimana fa, Schlein ha organizzato il Forum Europa, invitando come ospite d’onore Gentiloni, proprio per indicare la visione sul futuro dell’Unione europea. Possibile che il Pd a Roma abbia idee così diverse dal Pd a Bruxelles?