La spaccatura
Lite nel Pd sulle armi all'Ucraina: "Elly non ci mette il cuore", dice Quartapelle
Sul sostegno a Kyiv il M5S è "ambiguo e opportunista" e il Pd "non ha una posizione chiara" dice la deputata dem, che ieri ha votato in dissenso rispetto al suo partito sulle risoluzioni alla Camera
"Il governo italiano deve sostenere l'Ucraina sia quando il presidente del Consiglio si chiama Draghi, sia quando si chiama Meloni", ha dichiarato in un'intervista alla Stampa la deputata in quota Pd Lia Quartapelle, che ieri alla Camera ha votato in dissenso al suo partito, astenutosi sull'invio delle armi in Ucraina. Insieme ad altri due parlamentari dem, Marianna Madia, ex ministra per la pubblica amministrazione e Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa e presidente del Copasir, Quartapelle ha approvato la risoluzione di maggioranza che ribadiva il supporto militare a Kyiv, bocciando invece quella del M5s che chiedeva di interrompere l'invio delle armi.
L'Ucraina è un tema spinoso per il Pd che oggi "non riesce ad avere una posizione chiara e netta". Eppure, ricorda Quartapelle, sia nel 2023 che durante il governo Draghi il Partito democratico si è espresso a sostegno di ogni possibile aiuto a Kyiv. "Va chiesto a chi si è astenuto perchè ha cambiato, visto che l'anno scorso avevamo votato a favore del governo", ribadisce la deputata, spiegando che il tema all'interno del partito "non è mai stato discusso in forma esplicita".
Quella sull'Ucraina deve essere una scelta di campo, secondo la deputata: "Mi ritrovo in un Pd che non può rinunciare a una funzione nazionale e a una reponsabilità di governo anche quando è all'opposizione". Poi l'affondo alla segretaria Elly Schlein, che sull'Ucraina "non ci mette il cuore", dice.
"Senza le armi e il sostegno del mondo libero oggi avremmo l'esercito russo ai confini dell'Ue", sottolinea Quartapelle, che riguardo alla scelta di votare in dissenso rispetto al suo partito racconta: "Sto ricevendo molti messaggi e telefonate di sostegno da nostri militanti ed elettori d'accordo con me".
Quartapelle commenta anche la mozione grillina presentata ieri e la posizione del M5s, "opportunista e ambiguo sull'Ucraina". Il partito guidato da Giuseppe Conte "era a favore quando era al governo e oggi dall'opposizione pensa di lucrare qualche punto di consenso essendo contro. Non voglio neanche pensare all'essere subalterni ai Cinquestelle", dice la deputata rivolta a chi sostiene che il Pd risponde ormai ai diktat di Conte.
Sull'ipotesi di un fronte comune con i grillini in materia di politica estera, la deputata dem si mostra scettica. "Finchè perdura questa posizione sulla questione più importante sullo scenario internazionale e finchè prevale il populismo che abbiamo visto sul Mes credo sia difficile", dice Quartapelle. "Non si può pensare in modo opposto su come si sta in Europa e nel mondo e pensare di essere credibili come alleanza agli occhi degli elettori".