Calcio e parlamento
Le lacrime della politica per l'esonero di Mourinho
Il senatore di FI Maurizio Gasparri infuriato: "Perdiamo un condottiero". L'ex ministro Pier Carlo Padoan ammette: "Facile parlare adesso, ma Josè ha deluso le aspettative che hanno accompagnato il suo arrivo". Gli ex premier giallorossi Draghi e D'Alema preferiscono non commentare
La notizia dell’esonero di Jose Mourinho dalla Roma ha fatto il giro del mondo. E mentre Roma si divide tra chi si straccia le vesti e chi invece non aspettava altro, tra i più celebri giallorossi c’è una certa ritrosia a parlare. Carlo Verdone si trincera dietro alla “concentrazione” per le riprese della terza stagione di “Vita da Carlo”. No comment, anche per il più autorevole (non calcisticamente) dei romanisti, l’ex presidente del Consiglio e governatore della Bce, Mario Draghi. Anche uno storico presidente del Roma club di Montecitorio, l’ex premier Massimo D’Alema, contattato dal Foglio si limita a dire: “Non si tratta affatto di una cosa fessa, ma preferisco non commentare”. E’ invece una strategia precisa quella del Campidoglio e del sindaco di Roma, il romanistissimo Roberto Gualtieri: non commentare quello che accade in casa giallorossa. L’amministrazione capitolina lavora insieme ai Friedkin per costruire entro il 2027 la nuova arena giallorossa a Pietralata, meglio evitare polemiche inutili.
Più loquace un altro ex ministro dell’Economia romanista, Pier Carlo Padoan: “Sono profondamente dispiaciuto di vedere la mia Roma in queste condizioni”, dice. Scelta giusta l’esonero? “A posteriori siamo tutti bravi a dare giudizi, certo Mourinho non ha soddisfatto le aspettative che hanno accompagnato il suo arrivo”. Mentre su chi lo sostituirà Padoan dice: “De Rossi è una bandiera di questa squadra e questo è senz’altro un bene, non so però giudicare come sia come allenatore, speriamo bene”.
Tra i più scatenati fra i Mourinho boys ecco invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Romanisti si rimane sempre, prima e dopo Mourinho, ma mi dispiace davvero, perché è stato un grande condottiero, un trascinatore, è stato in grado di incarnare quel sentimento popolare che rende essere romanisti un privilegio. Con una società americana assente, distante in tutti i sensi, ha cercato di fare il direttore sportivo, il manager, l’allenatore, ci ha sempre messo la faccia, purtroppo è una grande perdita e un grave errore
Dall’altro lato dell’emiciclo, zona Sinistra italiana, anche il presidente del Roma Club Montecitorio Paolo Cento condivide con Gasparri la delusione per l’esonero dello Special One: “In questi due anni e mezzo Mourinho è stato l'unico che ci ha messo la faccia, in campo e fuori. Questo gli va riconosciuto e valeva la possibilità di avere un'altra chance per provare a salvare una stagione”. Anche nel M5s si commenta la notizia. Dice il capogruppo grillino alla Camera Francesco Silvestri: "Senza Mourinho la Roma non avrebbe fatto quello che ha fatto. Ha vinto dentro e fuori dal campo. Chi ama la Roma non lo dimenticherà."
Equilibri istituzionali