Il caso
Europee, blitz di FdI per estromettere De Luca e + Europa. In serata segnali di retromarcia
Un emendamento cambia le regole per l'esenzione della raccolta firme. Trattative in corso. L'ombra di Renzi e Calenda
L'hanno chiamata "imboscata". Fatto sta che Fratelli d'Italia con un emendamento al Decreto elezioni in conversione al Senato (presentato il 1° febbraio) vuole cambiare la norma per l'esenzione delle firme per i partiti che si vogliono presentare alle prossime elezioni europee.
Con questo intervento chi ha eletto un parlamentare all'uninomale deve raccogliere le firme, altrimenti non potrà partecipare all'appuntamento del 9 giugno. Al contrario prima la legge esentava dalla pratica tutti i parlamentari eletti.
Questa legge colpisce Sud chiama Nord di Cateno De Luca che elesse due parlamentari all'uninominale, ma a protestare è stata anche +Europa, entrata in Parlamento tramite gli uninominali, non avendo raggiunto il quorum.
Nel pomeriggio in Transatlantico si è malignato assai su questa operazione. Vista da alcuni come una mossa di Fdi con il via libera di Renzi e Calenda, entrambi in trattative, in modi e tempi diversi, con + Europa e Sud chiama nord.
La vicenda non è ancora chiusa: in serata De Luca e Laura Castelli, presidente del movimento, hanno avuto rassicurazioni dai vertici del Senato di FdI che l'emendamento sarà riformulato. La settimana prossima il verdetto.