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"Basta vessazioni": a Pontida spunta uno striscione contro la Lega di Salvini

Redazione

Nella notte è comparso uno striscione sul famoso pratone di Pontida, che chiede al partito un "congresso subito". Grimoldi: "La protesta dilaga"

"Da indipendenza a sudditanza, i militanti ne hanno abbastanza". Recita così uno striscione di protesta comparso nella notte a Pontida, sopra la scritta "Padroni a casa nostra", vicino allo storico pratone dove ogni anno la Lega, sin dai tempi di Umberto Bossi, tiene la sua convention. Un manifesto in cui si chiede un "congresso subito", riferimento alla Lombardia, dove il congresso del partito locale è stato congelato. Si tratta di un'ulteriore manifestazione di malcontento dei militanti del Carroccio, che hanno anche diffuso un comunicato per spiegare il loro gesto: "Siamo un gruppo numeroso di persone iscritte alla Lega, militanti stanchi di essere vessati. L’azione che abbiamo portato avanti a Pontida vuole risvegliare le coscienze dei militanti leghisti, andremo avanti con molte altre azioni analoghe e sappiamo che ormai siamo la maggioranza a urlare che così questa Lega non va bene!. Il nostro partito non può più andare avanti così: manca una strategia e mancano delle proposte vere ma soprattutto un ideale.", si legge in un testo diffuso dall'ex deputato Paolo Grimoldi, uno degli animatori del Comitato nord che insieme a Bossi avrebbe voluto un ritorno alle origini federaliste della Lega.

"Nella Lega si è creato un nuovo cerchio magico che fa solo gli interessi di pochi e non quelli del territorio e dei militanti, vera base popolare su cui la Lega si è sempre fondata. Nel nostro partito il dissenso interno viene messo ai margini, soffocato ed escluso ma la maggioranza siamo noi e il tempo per gli yes-man sarà presto finito. Ora basta: Vogliamo tornare a essere un partito che ha veramente a cuore il territorio che in questi anni è stato maltrattato dalla classe dirigente. Congresso della Lega subito!!", continua il documento.

Come abbiamo scritto qui sul Foglio, oramai il segretario Salvini ha modellato il partito a sua immagine e somiglianza. Per cui ogni scenario di sostituzione della leadership appare, in questo momento, inverosimile. Ciononostante il Carroccio è scosso non solo dalla solita questione del posizionamento internazionale (il sostegno a Trump di Salvini sta imbarazzando non poco la premier Meloni). Ma anche da questioni interne come l'attività di lobbying per Netflix, Amazon e Disney, come abbiamo raccontato sul giornale di oggi

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