Vincenzo de Luca - foto via Getty Images

La decisione

Vincenzo De Luca a processo per le smart card sui vaccini anti Covid

Nicolò Zambelli

Il presidente della Campania è accusato di danno erariale per più di tre milioni di euro. Le tessere campane che hanno anticipato il green pass nazionale ora gli costano un'udienza davanti ai contabili

Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca dovrà subire un processo davanti ai giudici della Corte dei Conti per presunto danno erariale nell'ambito delle indagini della Guardia di Finanza sulle "smart card" regionali che, al tempo, dovevano certificare l'avvenuta vaccinazione contro il Covid-19. Insieme al governatore ci sono anche gli altri cinque componenti dell'unità di crisi della regione. Tutti dovranno rispondere dell'accusa di aver sperperato denaro pubblico per aver creato una tessera che si sovrapponeva, negli effetti e "nell'utilità", alle regole del green pass nazionale. I contabili contestano un danno erariale complessivo di 3 milioni e 700 mila euro. Quello imputabile a De Luca si aggira intorno a 928.725 euro, il 25 per cento.
 

Lo scorso agosto la Corte dei Conti aveva avviato l'indagine in questione, notificando a De Luca un "invito a dedurre". Nella sostanza, si tratta di una formale richiesta di fornire entro 30 giorni giustificazioni per il presunto danno erariale. Le ragioni del presidente, a quanto pare, non sembrano essere state sufficienti per i magistrati contabili. A indagare sui fatti è stata la Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dei pm Davide Vitale e Mauro Senatore.
 

La vicenda risale al 2021. Il governatore aveva anticipato la decisione del governo Draghi di certificare l'avvenuta vaccinazione istituendo una "smart card" regionale. Il caso ha voluto che l'esecutivo abbia preso pressoché contemporaneamente la stessa decisione, introducendo il green pass vaccinale e, di conseguenza, invalidando gli effetti e l'utilità della tessera campana, che però era già stata introdotta nei confini della regione. Il fatto viene ora contestato come danno erariale. Eppure, l'eventuale errore del presidente campano è stato quello di aver anticipato l'introduzione di un sistema di certificazione che ha tutelato la salute di migliaia di persone.

 

 

Il corto circuito della vicenda sembrerebbe essere tutto nelle tempistiche. All'inizio di gennaio 2021, De Luca, attraverso un video su Facebook, aveva annunciato l'introduzione di una tessera speciale per certificare l'avvenuta vaccinazione contro il Covid. Le card sono state prodotte da una società bolognese, la Ermes srl, e consegnate alla regione. In totale ne sono state ordinate 3 milioni e mezzo, come si legge nel contratto tra l'azienda e Soresa, l'ente regionale per la fornitura di materiale sanitario, firmato a maggio: cinque mesi dopo l'annuncio. 
 

Un lasso di tempo nel quale il governo di Mario Draghi è riuscito ad anticipare, nel concreto, la decisione di De Luca introducendo il green pass nazionale, che si è quindi sovrapposto a quello regionale. Da questa sovrapposizione è scaturita l'assoluta confusione, tanto che buona parte delle card non è mai stata distribuita alle persone vaccinate dalle Aziende sanitarie locali. Resta da appurare se le tempistiche saranno una buona giustificazione per far cadere le accuse di danno erariale, una questione che sarà snocciolata durante il processo davanti alla Corte dei Conti. 

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