Orazio Schillaci - foto via Getty Images

Editoriali

Il governo coccola ancora i No vax e fa dietrofront sul Green Pass globale

Redazione

L'esecutivo, per voce del ministro della Salute Orazio Schillaci, annuncia di essere contro al nuovo decreto sul Pnrr che ha appena approvato: "L'esecutivo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto 'green pass globale' dell’Oms", dice il titolare della Sanità

Green pass sì. Green pass boh. Anzi, contrordine: Green pass no. Il governo, ancora una volta ostaggio delle istanze No vax, è costretto a fare marcia indietro sul nuovo decreto Pnrr. Il testo, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 26 febbraio e pubblicato in Gazzetta il 4 marzo, all’articolo 43 interviene sul tema della “interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali”. Qui si spiega che, per far fronte a eventuali emergenze sanitarie e per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli stati aderenti alla rete di certificazione digitale dell’Oms, la “Piattaforma nazionale digital green certificate” può continuare a certificare non solo le avvenute vaccinazioni contro il Covid, ma anche ulteriori certificazioni sanitarie digitali individuate dal ministro della Salute. A quel punto, alle parole “green pass” e “Oms”, scatta il riflesso pavloviano dei No vax. E monta la protesta sui social, guidata dal senatore leghista Claudio Borghi. Si arriva così alla sera del 5 marzo con il ministero della Salute costretto ad annunciare il dietrofront.
 

“A seguito dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’Oms – spiega il ministro Orazio Schillaci –. In sede di conversione del decreto-legge, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi Pnrr in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico”. Insomma, il ministro ripudia ciò che ha  approvato pochi giorni prima. In attesa del contenuto di questo emendamento, non aderendo alla rete Green pass dell’Oms il rischio è di rendere molto complicati viaggi verso quei paesi che decideranno di richiedere determinate profilassi vaccinali, non avendo la possibilità di fornire certificati in un formato internazionalmente accettato. E tutto questo solo per dar seguito alle teorie complottiste dei No vax, ancora una volta.

Di più su questi argomenti: