La frenata
Il governo rivede il decreto sul Superbonus: deroga per le zone colpite da sisma
Dopo la stretta annunciata da Giorgetti e le proteste di amministratori, associazioni di categoria e partiti (anche di maggioranza), saranno inserite nel provvedimento salvaguardie per i cantieri nei territori terremotati, con "limite di 400 milioni di euro"
Dopo le critiche e le richieste di modifica, il governo fa una parziale retromarcia: lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito previsto dal dl Superbonus non si applicherà infatti agli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L'intervento governativo arriva a tre giorni dalla conferenza stampa in cui il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, annunciava una stretta sul bonus edilizio, denunciando una volta ancora il buco di bilancio provocato dalla manovra promossa dal governo Conte II.
Secondo l'ultima bozza del decreto, la deroga "trova applicazione nel limite di 400 milioni di euro per l'anno 2024 di cui 70 milioni per gli eventi sismici verificatesi il 6 aprile 2009". Il testo spiega anche che spetterà al Commissario straordinario per la ricostruzione, il senatore meloniano Guido Castelli, controllare "il rispetto del limite di spesa, verificandone il raggiungimento ai fini della sospensione della deroga, anche avvalendosi dei dati resi disponibili sul Portale nazionale delle classificazioni sismiche gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri".
Resta il nodo sul terzo settore, anche su questo aspetto sono arrivate richieste di modifiche. Ma intanto vengono recepite da Palazzo Chigi le osservazioni mosse – oltre che dall'opposizione – dai partiti di maggioranza, Forza italia soprattutto, dagli amministratori delle zone colpite dai terremoti, dai costruttori e dalle imprese di categoria. Il rischio sarebbe stato quello di bloccare la ricostruzione in territori segnati dalle catastrofi naturali, fermando inoltre progetti già avviati.
L'editoriale dell'elefantino