campo largo addio?

Conte: "Schlein ci insulta coperta dal sistema mediatico. Pensi a cambiare il Pd, come aveva promesso"

Redazione

"Non le permetto di offendere i cittadini che hanno contribuito a costruire il M5s", accusa l'ex premier. Lo strappo nell'alleanza giallorossa si allarga. In settimana i grillini annunceranno se usciranno o no dalla giunta regionale. "Dato questo contesto, nulla potrà più essere come prima per noi"

"Elly Schlein decida se trasformare il partito o se lasciarsi trasformare dal vecchio Pd". Sono le parole del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. In un'intervista al Fatto Quotidiano l'ex premier è tornato sulle tensioni con il Partito Democratico a causa della questione Bari. "Schlein dal palco ha scelto gli insulti. Ci sono abituato, si è aggiunta a Renzi e Calenda che mi insultano tutti i giorni. Ma non le permetto di offendere i cittadini che hanno contribuito a costruire il M5s tra i banchetti, senza avere dietro quel sistema mediatico di cui lei gode da leader del Pd", ha detto Conte. Da Bari, due giorni fa sul palco dei dem pugliesi, la segretaria aveva infatti attaccato Conte: "Mi dispiace molto questa scelta unilaterale che ha preso senza cercare insieme una soluzione. Lo voglio dire con chiarezza: così aiutano la destra". E ancora. "Far saltare le primarie a tre giorni dal voto è una sberla a tutta la gente perbene che si stava preparando a votare domenica per Vito o per Michele". Soprattutto, sottolinea, è "insopportabile l'illazione che i due candidati, entrambe persone specchiate, si potessero avvalere di metodi poco trasparenti senza riuscire a controllare il voto che arrivava. No, non è accettabile". 

  

Oggi Conte risponde anche dalle colonne del Corriere della Sera. "Per noi non sono in gioco delle beghe tra partiti o tra leader, è in gioco la sostanza politica. Si tratta di rinnovare la classe dirigente per costruire qualcosa di diverso dall’Italia che non ci piace. Non possiamo fare spallucce".

 

Insomma, lo strappo nell'alleanza Pd-M5s si fa sempre più largo e difficile da ricucire. Anzi, in settimana i grillini annunceranno in conferenza stampa se usciranno o meno dalla giunta regionale. "Dato questo contesto", dice Conte, "nulla potrà più essere come prima per noi".
    

Il leader grillino specifica che nel fine settimana lui e la segretaria dem non si sono sentiti. E smentisce le accuse di Schlein circa la sua responsabilità nell'aver fatto saltare le primarie per scegliere il candidato sindaco del capoluogo pugliese: "C'era stata una continua interlocuzione con il sindaco Antonio Decaro e con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, per arrivare a una dichiarazione congiunta di Laforgia e dell'altro candidato Vito Leccese, in cui prendere atto che non c'erano più le condizioni per votare. Io e Laforgia abbiamo preso atto che purtroppo non c'era la disponibilità da parte del Pd. Ma prima di parlare alla stampa avevo avvertito Elly Schlein". Alla quale dà un consiglio (non richiesto): "Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei". 
 

Sulla possibilità di converge su un terzo nome, Conte è netto: "Lo abbiamo atteso invano per mesi dal Pd. Chiedere al M5s di iniziare un nuovo balletto come in Basilicata, bruciando nomi di medici, avvocati e professori universitari, sarebbe surreale. E poi il Pd non ha mai sollevato obiezioni sulla serietà e la competenza di Laforgia". Per questa ragione Conte non si spiega il no dei dem sul candidato:" Quel che rimane ancora oggi incomprensibile è perché Laforgia non vada bene al Pd, visto che tutti hanno confermato autorevolezza, forza e serietà di questa candidatura".
 

L'intervista poi vira sull'accusa di allearsi col Pd solo ed esclusivamente quando il candidato è espressione 5 Stelle: "È la cosa più ridicola e truffaldina che mi viene detta. Da quando lavoriamo col Pd sui territori credo che il 90 per cento dei candidati alle elezioni locali abbia la tessera del loro partito", dice Conte. E ritorna sulle accuse di opportunismo politico mosse da governo e opposizioni sulla sua potenziale guida del centrosinistra: "Accuse lunari, a uno che non ha mai nemmeno commissionato un sondaggio. La legislatura scade nel 2027, le decisioni prese oggi non nascono pensando a un obiettivo così lontano, ma dalla coerenza dei nostri principi e valori. E dispiace che ogni qualvolta sul conflitto russo-ucraino, su Gaza, sugli scandali nostrani e su quelli europei, come il Qatargate, quando noi usciamo con posizioni forti e coerenti, il Pd e le altre forze ci accusano, per miopia politica, di cercare il consenso elettorale".