il video
Meloni: "L'utero in affitto una pratica disumana. Diventi presto reato universale"
La premier interviene all'evento "Per un'Europa giovane: transizione demografica, ambiente, futuro": "Possiamo fare tutte le riforme possibili, ma saranno inutili senza inversione di tendenza delle nascite". E sulla decrescita felice: "Applicata alla natalità rischia di compromettere il futuro"
"La giornata di oggi è estremamente importante perché ci consente di allargare l'orizzonte su una materia che è una priorità assoluta del governo: la sfida demografica, la natalità, è una delle principali sfide". Sono le parole che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha pronunciato intervenendo alla conferenza "Per un'Europa giovane: transizione demografica, ambiente, futuro", organizzata a Piazza di Pietra, a Roma. Presenti anche i ministri della Famiglia e degli Affari europei Eugenia Roccella e Raffaele Fitto. "Non vogliamo accontentarci di gestire il presente: non serve a nulla se non si mette in sicurezza il futuro. Quello di questo governo è un cambio di passo fondamentale, con un approccio diverso su questi temi rispetti al passato", spiega la premier.
"Possiamo fare tutte le più belle e importanti riforme possibili, ma tutto questo non porta a nulla se a monte noi non invertiamo la drammatica tendenza della denatalità che compromette uno sviluppo positivo della nostra nazione e non solo. Spesso prima di noi l'Italia si è affossata nelle sabbie mobili del mito della denatalità quasi portato avanti come simbolo di libertà per un'impostazione culturale che, lo possiamo dire, era spesso ostile alla famiglia", afferma la premier.
Alla base di questo problema, dice Meloni, ci sono molti fattori per lo più economico-sociali: "Le politiche sul lavoro, sulla casa e sulle giovani coppie sono quindi fondamentali ed è il lavoro che il governo sta facendo. Nessun intervento concreto, e voglio ribadirlo, sarà inutile se prima noi non invertiamo la narrazione che è stata fatta su questa materia".
Meloni: "Decrescita non è mai felice. Se applicata alla natalità compromette il futuro"
"Negli ultimi tempi – spiega – si è addirittura sostenuta la follia che mettere al mondo un bambino significa commettere un atto contro l'ambiente perché è più sostenibile non fare figli: credo che queste tesi abbastanza surreali, vecchie e nuove, rischiano di trascinare l'Italia e l'Europa sull'orlo del precipizio, rischino di indurci a credere che il mito da perseguire sia quello della decrescita felice applicata anche alla natalità. Solo che la decrescita non è mai felice e se la applichi alla natalità rischia di compromettere qualsiasi futuro possibile".
"Noi potevamo assecondare anche noi questo pensiero dominante – continua Meloni – oppure potevamo ribadire che il declino non è un destino, ma una scelta. Per questo occorre rimboccarsi le maniche e ricostruire una società nella quale essere padri non sia fuori moda, essere madri non debba essere una scelta privata ma un valore socialmente riconosciuto da incentivare".
"Nonostante le note difficoltà di bilancio ereditate da allegre gestioni precedenti, abbiamo fatto sforzi importanti: a livello di risorse in un anno e mezzo ci sono 2,5 miliardi di investimenti diretti più un indotto degli interventi strutturali significa un totale di benefici netti per le famiglie italiane nel solo 2024 di oltre 16 miliardi. E non lo diciamo noi lo dice l'Ufficio parlamentare di bilancio, che come si sa è rigido nel certificare i provvedimenti".
"Alla base di questi problemi credo ci sia un problema legato a un concetto sbagliato di libertà", spiega Meloni: "Non credo che sia libertà dover rinunciare a un figlio per avere una carriera e viceversa. Libertà è poter far senza paura entrambe le cose, consapevoli dell'appoggio dello stato. Questo è il messaggio che cerchiamo di dare".
Meloni poi apre il tema legato alla specificità delle famiglie, spiegando come non bisogna togliere a un bambino quelle che sono le specifiche differenze tra un padre e una madre: "Ci sono le solite polemiche, già solo il fatto di parlare di un padre e di una madre in questa società può essere un atto di rivoluzione. Quando lo fai appari abbastanza retrò, in un'epoca nella quale si arriva a negare che per mettere al mondo un bambino servano un uomo e una donna e in cui quando ci si scontra con l'evidenza si pensa di risolvere la questione magari alimentando un mercato transnazionale che sfrutta il corpo delle donne pevere e fa dei bambini una merce spacciando questo per un atto d'amore".
Meloni: "Utero in affitto pratica disumana. Sia un reato universale"
"Io sono una persona abituata a dire sempre quello che penso", dice Meloni: "Nessuno mi può convincere che sia un atto di libertà affittare il proprio utero, nessuno mi può convincere che sia un atto d'amore considerare i figli come un prodotto da banco in un supermercato. Non è un atto d'amore trasformare il legittimissimo desiderio di avere un figlio in un diritto che puoi garantirti con qualsiasi mezzo possibile. Continuo per questo a ritenere l'utero in affitto una pratica disumana e sostengo la proposta di legge perché diventi reato universale", ha detto Meloni.
In conclusione Meloni spiega come il problema della natalità non è solo un problema italiano, ma europeo e più in generale occidentale: "Non c'è una sola nazione europea che raggiunga il 'tasso di sostituzione', cioè il numero di figli per donna che garantisce la sostituzione della popolazione. L'Italia può fare molto, ma anche l'Europa può fare molto, soprattutto ora che ci sono le elezioni europee. Questo tema è bene affrontarlo per tempo", dice rivolgendosi al vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, presente all'evento. "Se il Vecchio continente non vuole diventarlo non solo per etichetta storica ma anche in previsione del futuro deve dare delle risposte", dice.
"Il nostro passato vivrà finché ci saranno figli ai quali i nonni e i genitori potranno tramandare una cultura e una tradizione. Una popolazione giovane significa lavoro, innovazione, energia, inventiva. Il nostro futuro semplicemente senza figli non esiste. Contate su di noi", ha concluso la premier.