Verso le europee
Sale ancora FdI. Tra Lega e FI è testa a testa mentre il M5s accorcia sul Pd. I sondaggi
Il partito della premier è saldamente in testa con il 27,2 per cento. Secondo l'ultima rilevazione Swg, anche le liste di centro supererebbero la soglia di sbarramento: Stati uniti d'Europa è al 5,3 per cento, Azione al 4,2
Fratelli d'Italia cresce ancora e, dopo aver guadagnato lo 0,2 per cento una settimana fa, oggi aumenta il suo consenso di un altro 0,3 per cento. Piccoli segnali per quello che resta saldamente il primo partito, con il 27,2 per cento, ma che nelle scorse settimana aveva fatto registrare una lieve flessione.
Resta dunque molto ampio il divario con il Pd, prima forza di opposizone. È stimata al 19, 4 per cento, ma perde 0.4 rispetto alla scorsa rilevazione. Può così accorciare la misura il M5s, oggi al 16 per cento dopo aver guadagnato uno 0,4 negli ultimi sette giorni, complici forse le notizie – la cronaca giudiziaria – che arrivano da bari e dalla Puglia.
Sono i risultati del consueto sondaggio settimanale di Swg per La 7, che offre anche la fotografia del testa a testa tra gli altri due partiti di governo in vista delle europee. Entrambi sono in calo. La Lega si attesta all'8,6 per cento ( perde le 0,2) mentre Forza Italia. - in tandem con Noi moderati, dopo l'accordo per una lista unica nella corsa per Bruxelles – è all'8,4 per cento (meno 0,4 per cento).
Al di sopra della soglia di sbarramento si trovano anche la lista Stati Uniti d'Europa (che comprende tra gli altri Italia viva e + Europa) e quella di Azione. Nel primo caso siamo al 5,3 (meno 0,1 per cento), nel secondo al 4, 2 per cento (+ 0,2 per cento). Con il consenso odierno arriverebbero a Bruxelles anche i parlamentari di Sinistra italiana e Verdi, le cui preferenze arrivano al 4,1 per cento (la scorsa settimana era al 3,9). Per loro molto dipenderà anche dal risultato della lista promossa da Michele Santoro che parla a un elettorato molto vicino a quello del suo Fratoianni&Bonelli: "Pace terra dignità" è in leggera crescita (più 0,2) ma si ferma all'1,8 per cento. Ancora molto lontana insomma da uno scranno al Parlamento europeo.