Tomaso Montanari - foto Ansa

Editoriali

Provaci ancora, Tomaso

Redazione

Montanari, fondatore dell'Associazione 11 agosto, annuncia il ritiro dalla corsa a Firenze. L’idea era quella di coagulare i partiti, le sigle e i movimenti della sinistra più o meno radicale. Un remake del Brancaccio nel 2017

L’Associazione 11 agosto non ci sarà a giugno. Il movimento politico lanciato a Firenze da Tomaso Montanari, lo storico dell’arte e ospite dei talk-show, ha annunciato che: “Non ci sarà, alle comunali di giugno, una lista ispirata ai valori e alla visione dell’Associazione 11 agosto”. Montanari ha animato questa associazione, che prende il nome dal giorno della liberazione della città dai nazifascisti, per costruire un’alternativa al Pd dopo la fine dell’amministrazione di Dario Nardella. L’idea era quella di coagulare i partiti, le sigle e i movimenti della sinistra più o meno radicale. Questo  campetto largo a sinistra del Pd – che va dall’ex assessora di Nardella Cecilia Del Re al M5s, passando per la sinistra paracomunista di Dmitrij Palagi – secondo la strategia di Montanari avrebbe dovuto superare  al primo turno il centrodestra guidato dal collega Eike Schmidt per poi battere la candidata del Pd Sara Funaro al ballottaggio: è il “modello Campi Bisenzio”, elevato spesso a paradigma nazionale. Non sarà un modello neppure per Firenze.
 

Il fallimento locale dell’iniziativa ricorda quello  di qualche anno fa a livello nazionale con il cosiddetto “percorso del Brancaccio”. Nel 2017 Montanari dal palcoscenico del teatro romano lanciò una “alleanza popolare” con l’obiettivo di riunire, sull’onda del successo nel referendum costituzionale del dicembre 2016, l’arcipelago di partiti e movimenti a sinistra del Pd in vista delle elezioni politiche del 2018. Lui avrebbe fatto il padre nobile e non si sarebbe candidato. Lo schema era lo stesso, l’esito pure. “L’assemblea generale del percorso del Brancaccio convocata  per sabato prossimo, 18 novembre, è annullata”, annunciò Montanari il giorno prima del grande evento. Ora, dopo il ritiro dalle comunali fiorentine, promette: “L’Associazione 11 agosto, che è nata per costruire un’altra politica, va avanti con più convinzione di prima”.  Parole simili a quelle pronunciate dopo il fallimento del 2017: “Il Brancaccio si ferma. Per ripartire”. Non è più ripartito.

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