Il vertice
Meloni vola in Libia, tra Piano Mattei e immigrazione
La visita ufficiale è stata tenuta segreta fino a ieri sera: la premier a Tripoli incontrerà il primo ministro Dabaiba, mentre a Bengasi è previsto un colloquio con il generale Haftar. L'obiettivo è creare le condizioni per la stabilizzazione del paese
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi è in visita ufficiale in Libia, a Tripoli, dove incontrerà il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdulhamid Dabaiba. La missione, tenuta segreta dall'agenda divulgata da Palazzo Chigi e resa nota soltanto ieri in tarda serata, prevede anche un incontro con il generale Khalifa Belqasim Haftar a Bengasi, l'artefice del governo non riconosciuto dall'Onu e che ha espresso come proprio primo ministro Osama Hammas, ma di fatto manovrato dallo stesso generale. Quest'ultimo vertice non è ancora confermato e sembra essere stato il motivo della riservatezza intorno al viaggio istituzionale della premier.
Insieme a Meloni saranno presenti anche il ministro dello Sport Andrea Abodi, la ministra dell'Università Anna Maria Bernini e il ministro della Salute Orazio Schillaci. L'obiettivo della premier è quello di siglare intese e accordi tra i rappresentati dei due paesi nei rispettivi ambiti di competenza, rafforzando la collaborazione. In cambio, e in pieno spirito del Piano Mattei, Meloni spera di ottenere garanzie per un maggiore controllo delle partenze dai porti africani verso l’Italia, motivo che l'ha spinta anche a richiedere un incontro con il generale Haftar: la stabilizzazione del paese e la de-escalation restano una condizione necessaria per risolvere il problema legato all'immigrazione clandestina. Condizione che la premier vuole creare attraverso il dialogo.
La gestione dei fenomeni migratori sarà un tema chiave dei colloqui della presidente del Consiglio. Fonti d'agenzia riferiscono che la cooperazione nel contrasto ai flussi migratori illegali ha prodotto significativi risultati. E Meloni sottolineerà "l'esigenza di continuare sulla strada avviata, ampliando ulteriormente la cooperazione, anche in un'ottica regionale", motivo che ha spinto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a incontrare ministri degli Interni di Libia, Tunisia e Algeria qualche giorno fa per discutere il sostegno italiano a quelle nazioni per il contrasto al traffico di esseri umani, anche attraverso un approccio condiviso regionale. La presidente del Consiglio "solleciterà quindi un impegno libico all'interno dei gruppi di lavoro avviati nel quadro del Processo di Roma all'interno dei quali nelle prossime settimane verranno individuati i primi progetti concreti da attuare in Africa", dicono sempre le fonti d'agenzia.