la giornata
La maggioranza corre ai ripari in commissione per evitare di "andare sotto" sul Superbonus. Sugar Tax rinviata al 2025
Per non far pesare il voto contrario al governo di Forza Italia, FdI ha chiesto lo spostamento di un suo senatore nella commissione Finanze, che sta esaminando il decreto sul bonus edilizio: la composizione passa da 19 a 20 membri. Lorenzin (Pd): "Una forzatura". Posticipata al prossimo anno la tassa sulle bevande zuccherate
La commissione Finanze del Senato ha aumentato il numero dei suoi componenti: passati da 19 a 20, per via di un "acquisto" dell'ultim'ora. Si tratta del senatore di Fratelli d'Italia Salvatore Sallemi, che faceva parte della commissione Giustizia. Per la maggioranza è un escamotage per evitare di "andare sotto" nelle votazioni di queste ore, in particolare gli emendamenti al decreto Superbonus. Misura su cui, negli ultimi giorni, Forza Italia ha continuato a chiedere delle modifiche e delle proroghe, in barba a quanto ripetuto dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che a proposito del blocco del Superbonus è stato categorico. In una serie di emendamenti, insomma, Forza Italia è pronta a votare "contro" il governo. Da qui la decisione di far traslocare Sallemi, in grado di supportare numericamente la maggioranza. Una scelta che dall'opposizione è stata fortemente criticata. "E’ uno scandalo, il presidente della commissione ha facoltà di aumentare il numero di componenti della commissione per garantire l’equilibrio tra maggioranza e opposizione, ma in questo caso è un blitz per salvare il governo”, ha detto la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin. Intanto la seduta della commissione Finanze è stata sospesa fino alle 17 in modo da dare lettura all'Aula di Palazzo Madama del cambio della composizione.
L'altra notizia della giornata è il rinvio, al prossimo anno, dell'entrata in vigore della Sugar Tax. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministro dell'Economia nel corso di un evento a Milano. "Stiamo facendo in queste ore uno sforzo per cercare molto faticosamente di trovare una copertura finanziaria per rinviare l'entrata in vigore al primo gennaio del 2025, credo che alla fine ci arriveremo ma credo che non sia il tema centrale di politica economica del governo'', ha detto Giorgetti.
L'editoriale del direttore