l'intervento integrale

Liliana Segre: "Ricevo minacce pazzesche ma non rinuncio alla mia vita. Gli odiatori vanno curati"

"Non mi aspettavo questa ondata spaventosa di odio", dice la senatrice. Aumentano gli episodi di antisemitismo, sia in rete sia fisici. "Dal 7 ottobre il 1000 per cento di aumento", dice il Viminale. I dati dell'Osservatorio della Fondazione Cdec e dell'Oscad

Redazione

“Mi ritrovo a 93 e mezzo, quasi 94 anni a sentirmi dire ’stai attenta, perché fai la tua vita normale? Stai a casa’. Io sono attiva, mi piace vivere, mi piace stare con le mie amiche e i miei amici. Dovrei stare a casa ad aspettare che qualcuno venga ad ammazzarmi? No. Ricevo minacce pazzesche, che ho ignorato per anni perché il silenzio mi sembra la cosa migliore e mi preoccupo degli odiatori”, il commento della senatrice a vita, superstite e testimone attiva della Shoah, Liliana Segre dal palco dell’evento dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori al Memoriale della Shoah a Milano, in un dialogo con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

 

“Mi augurano la morte? Io rispondo: ‘Calma, ho 93 anni e mezzo, non è che devono aspettar tanto’. Ma uno che augura a me la morte che è lui da curare, lui dovrebbe avere un equipe di medici specializzati”, ha aggiunto la senatrice. Poi parla degli ultimi anni: “Nulla mi impediva di lavorare come ho lavorato per 30 anni, vendendo la tela. Era una piccolissima ditta, finché il presidente Mattarella, chissà come mai, decide dopo di vede una notte di incubi di farmi senatrice a vita e da lì è cambiata totalmente la mia vita, facendomi diventare dal niente che ero a una persona conosciuta, nota e odiata, e anche per fortuna amata”.

  

L'aumento dell'antisemitismo

Dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas a Israele, c'è stata, dice Segre, "un’ondata spaventosa di odio e antisemitismo che non mi aspettavo. Gli ebrei italiani non c’entrano nulla con le decisioni politiche di Israele, possono non condividerle, possono anche non essere mai stati in Israele eppure veniamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere". Proprio ieri, intanto, un'orrenda scritta antisemita, con offese e minacce alla comunità ebraica, è comparsa al Lido di Venezia sul muro di cinta del circolo ippico, noto come Galoppatoio. "Si tratta di un messaggio di assoluta violenza, scritte inaccettabili. Si è superato ogni limite", ha detto il presidente della regione Veneto Luca Zaia. E il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro parla di scritte "ignobili e infamanti, una vergogna che ho fatto subito coprire".

L'aumento dei casi di odio è certificata anche dal titolare del Viminale, sul palco assieme alla senatrice. "Nella discussione pubblica c’è una certa sottovalutazione. Ma dal 7 ottobre abbiamo avuto il 1000 per cento di aumento di segnalazioni di sentimenti d’odio. Abbiamo alzato le barriere — avverte Piantedosi — ma il sentimento di antisemitismo può alimentare forme di terrorismo".

  

Lo stesso fenomeno è registrato anche nel rapporto dell’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec di Milano (Centro di documentazione ebraica contemporanea). "Dopo il 7 ottobre è aumentato moltissimo il numero di episodi di antisemitismo che chiamiamo off line, quindi fisici. Ed è un trend che dalla fine 2023 è cresciuto ancora di più", dice il direttore della Fondazione Cdec, Gadi Luzzatto Voghera. Secondo il rapporto c’è stato gli atti di antisemitismo, nel 2023, sono raddoppiati. Sia in rete sia nel mondo reale. A seguito di 923 segnalazioni, sono 454 gli episodi del 2023 individuati e studiati, rispetto ai 241 rilevati nel 2022. Di questi 454 episodi, 259 riguardano l’antisemitismo in rete e 195 hanno a che fare con atti accaduti materialmente, tra cui 40 casi di minaccia fisica e una aggressione. 

Anche nei numeri dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), stando ai dati elaborati dalle segnalazioni arrivate alle associazioni e alle forze dell’ordine, dal 7 ottobre agli inizi di maggio si contano almeno 345 episodi riconducibili all’antisemitismo, tra cui 41 "hate crimes", 175 casi di "hate speech" e 112 di incitamento all’odio online.

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