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Editoriali

La geopolitica delle imprese al B7

Redazione

Al summit emerge la necessità di una convergenza tra business e politica
 

Nei giorni in cui in Italia sta esplodendo il corto circuito governo-imprese-banche per i crediti del Superbonus, dal B7 summit che si è svolto a Roma ieri, una sorta del G7 del business, emerge l’idea di un patto tra i responsabili politici e il mondo delle aziende. Quando Emma Marcegaglia, presidente del B7, ha tirato le somme dei lavori, sottolineando la necessità di un maggior dialogo tra questi due fronti, ma anche tra i governi dei paesi del B7, non poteva non venire in mente il grande pasticcio della norma “spalma crediti” che, per i suoi effetti retroattivi, sta creando tensioni anche all’interno della maggioranza. Un’esperienza che non si dovrebbe ripetere. Sfide, infatti, come la transizione energetica e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non possono essere affrontare senza un approccio di collaborazione tra pubblico e privato, che vuol dire anche intendersi sulle regole del gioco. Insomma, serve “convergenza” come ha detto Marcegaglia ispirandosi a quelli che sono sempre stati i valori di Confindustria, di cui ha ricoperto il ruolo di presidente. Ma per la “convergintellienza” sono tempi duri. I vincoli alla spesa pubblica e le tante tensioni geopolitiche che l’Italia sta affrontando sembrano favorire più un clima disarmonico tra politica e imprese.

Un esempio sono i rapporti con la Cina, tema delicato per tutti i governi europei considerati i rapporti commerciali con l’area asiatica. Ci sono certamente questioni legate alla sicurezza nazionale e alla dipendenza dalla Cina per alcune materie prime, ma per Marcegaglia, i paesi non devono chiudere i mercati per non danneggiare la crescita, soprattutto non dovrebbe farlo l’Italia visto che il suo pil dipende per il 40 per cento dalle esportazioni. In definitiva, dice in sintesi Marcegaglia, non esiste un piano B se non quello di lavorare insieme per affrontare insieme le sfide che ci sono e trarne il meglio. Le raccomandazioni del B7 saranno messe per iscritto e recapitate alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il messaggio è chiaro: business is business.

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