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L'ultimo sondaggio prima delle europee: calo di FdI, mentre continua la crescita del Pd
Le rilevazioni di Ipsos ed Euronews fotografano le ultime intenzioni di voto degli italiani prima della tornata di giugno: i dem crescono più di tutti, mentre si accorcia il distacco tra Forza Italia e la Lega
Fratelli d'Italia cala, il Pd cresce, mentre Forza Italia si conferma sopra a una Lega che però recupera terreno. Sono i principali risultati del sondaggio di Nando Pagnoncelli pubblicato oggi sul Corriere della sera, l'ultimo prima delle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Nelle ultime due settimane di campagna elettorale è infatti vietata la pubblicazione delle stime di voto.
Elezioni europee, come andrebbe se si votasse oggi
Allo stato attuale, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ancora il primo nel paese, nonostante un brusco calo rispetto al mese precedente: oggi FdI è dato al 26,5 per cento, due punti percentuali in meno rispetto alle rilevazioni di aprile. Una performance poco entusiasmante, ma comunque superiore rispetto al risultato delle politiche dell'ottobre 2022, quando Fratelli d'Italia vinse le elezioni con il 26 per cento dei voti. Dopo più di un anno e mezzo di governo il partito tiene comunque banco, forte di un'opposizione che è spesso divisa. A incidere nella discesa di FdI forse il ritorno a destra nell'ultimo congresso di Vox a Madrid, dove la premier ha fatto cadere l'immagine europeista che si era costruita. O forse, al contrario, l'ipotesi del sostegno a un secondo mandato per la presidente della Commissione Ue von der Leyen.
Restando nella maggioranza, poi, si conferma il sorpasso di Forza Italia sulla Lega. Gli azzurri oggi sono dati al 9,2 per cento, in crescita dello 0,6 per cento rispetto al mese scorso. A premiare il segretario Antonio Tajani sono soprattutto le posizioni moderate e l'europeismo. Il distacco dal Carroccio, però, si riduce. Il partito di Matteo Salvini infatti cresce di 1,7 punti percentuali e arriva all'8,6 per cento. In quest'ultimo mese è stata ufficializzata la candidatura del generale Roberto Vannacci, che attraverso la sua campagna elettorale che punta alla "pancia" degli elettori potrebbe aver aumentato il bacino elettorale della Lega.
Passando alle opposizioni, invece, il Partito Democratico è ormai dato ampiamente sopra al venti per cento. Nell'ultimo mese è quello che cresce più di tutti e con un più 1,3 per cento arriva quasi a toccare la soglia delle scorse elezioni europee del 2019, piazzandosi al 22,5 per cento. Si tratta del risultato più ampio dall'insediamento della nuova segretaria Elly Schlein e i dubbi sulle posizioni dei candidati Strada e Tarquinio in merito alle armi, poco in linea con quelle del partito, non sembrano essere motivo per gli elettori ad allontanarsi dai dem.
Restando all'opposizione, poi, il Movimento 5 Stelle cala di mezzo punto percentuale rispetto al mese di aprile e si piazza al 15,4 per cento. Con l'elettorato più aleatorio di tutti (e anche in assenza di un partito europeo di riferimento), il risultato è quasi in linea con le scorse elezioni europee, dove prese il 17 per cento. Si prevede, come accaduto anche in altre elezioni, che sarà il partito più votato nel sud del paese, dove ha il suo naturale bacino elettorale.
Sempre all'opposizione, tra i partiti minori soltanto due hanno la possibilità di superare la soglia di sbarramento secondo gli ultimi sondaggi. Il primo è Alleanza Verdi e Sinistra, che sono dati al 4,6 per cento con una crescita di 0,9 per cento rispetto al mese precedente. Quanto abbia inciso la candidatura di Ilaria Salis su quest'aumento non è però un dato noto. L'altra lista, che rasenta la soglia di sbarramento, è quella degli Stati Uniti d'Europa. Con un -0,4 per cento, la coalizione che tiene dentro, tra gli altri, +Europa e Italia Viva di Matteo Renzi si piazza al 4,1 per cento, appena sopra la soglia che permette la conquista di un seggio.
Resterebbero invece fuori dal Parlamento Europeo, secondo queste stime, gli altri partiti minori. Azione di Carlo Calenda cala di 0,2 punti percentuali e arriva appena al 3,6 per cento. La lista, anzi, il listone, di Cateno De Luca Libertà si ferma al 2 per cento. Mentre Pace Terra e Dignità di Michele Santoro si ferma all'1,9 per cento. Resta molto alta la quota degli indecisi, degli astenuti e di chi farà scheda bianca: arriva al 49, 5 per cento, quasi la metà degli elettori intervistati, ovvero quanti erano il mese scorso.