I sondaggi
Sondaggi: lieve calo per Meloni, cresce il Pd
Le ultime rilevazioni prima delle europee ieri sera a PiazzaPulita: Forza Italia sopra la Lega, Azione sotto la soglia di sbarramento. Al 16 per cento il M5s
A due settimane dalle votazioni europee, sono stati pubblicati gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto. Renato Mannheimer ha commentato ieri - come di consueto - le simulazioni apparse sugli schermi di PiazzaPulita, il programma condotto su La7 da Corrado Formigli. Le proiezioni prendono in considerazione l’ultima settimana e confermano uno scenario simile a quello già visto nei giorni scorsi.
Fratelli d’Italia (Fdi) di Giorgia Meloni rimane il partito che attrae più consensi con il 27,1 per cento, ma registra un lieve calo dello 0,6 per cento rispetto a sette giorni fa. L’obiettivo dichiarato dalla premier, superare il 26 per cento, pare essere raggiungibile.
Discorso diverso per il Partito Democratico (Pd), che cresce dello 0,4 per cento in quest’ultima settimana, assestandosi sul 21 per cento.
In terza posizione il Movimento 5 stelle (M5S). I pentastellati calano dello 0,4 per cento assestandosi sul 16 per cento. Chissà che le parole del commissario Paolo Gentiloni sulle trattative del governo Conte con Bruxelles sul Pnrr non abbiano generato questo lieve calo di consensi.
A destra, invece, la partita è sempre tra le altre due forze di governo: Forza Italia (Fi) e la Lega. I primi crescono e sono all’8,9 per cento. Il partito fondato da Silvio Berlusconi è quello, assieme al Pd, che rispetto a gennaio ha incrementato maggiormente i consensi. Maurizio Lupi, il leader di Noi Moderati, che correrà assieme a Tajani ha detto in questi giorni che l’obiettivo per il 9 giugno è quello di gravitare attorno al 9 per cento.
I secondi, con la candidatura del generale Vannacci che aveva fatto molto discutere, restano all’8,7 per cento, confermandosi unica forza politica che non ha registrato differenze di voto nell’arco degli ultimi sette giorni.
Appesi al 4 per cento, soglia di sbarramento minima richiesta per ottenere seggi al Parlamento europeo, si trovano Stati Uniti d’Europa (4,5 per cento), Alleanza Verdi e Sinistra (4,2 per cento) e Azione (3,8 per cento). Il partito di Carlo Calenda, dunque, a oggi non riuscirebbe a sedersi ai seggi di Bruxelles. Naturalmente, si tratta di differenze decimali, difficili da stimare, ma che potrebbero condizionare non di poco la sorte politica dei tre partiti. Gli ultimi due schieramenti presi in considerazione sono quelli di Michele Santoro - Pace, terra, dignità (al 2,2 per cento) - e Cateno De Luca, con Libertà, che raggiunge il 2 per cento.
Nei dati di Piazza Pulita, commentati da Mennhaimer, figura comunque anche un 32,6 per cento di indecisi o astenuti, che riflette la condizione di disinteresse dell’elettorato italiano che spesso sceglie di non votare.