"All'Italia vicepresidenza e un commissario pesante". Il progetto di Tajani

Redazione

Forza Italia dovrà lavorare "per un grande progetto politico che raduni i moderati e arrivi al 20 per cento". L'intervista del vicepremier al Corriere. "Prematuro il nome di Enrico Letta" per il Consiglio europeo.La risposta a Scholz: "Meloni non è estrema destra"

Lavorare "per un grande progetto politico che raduni i moderati, che arrivi al 20 per cento, che rappresenti la casa degli italiani". Per Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, deve essere questo il grande obiettivo di Forza Italia. Il suo partito ha ottenuto un grande risultato tra le fila del Partito popolare europeo, che oggi si riunirà prima del Consiglio europeo. "Forza Italia è oggi il terzo partito italiano assieme alla Svp, e fa parte appunto della famiglia europea che ha vinto le elezioni e che deve rivendicare i suoi spazi", dice il ministro degli Esteri in un'intervista al Corriere della Sera. "Significa che bisognerà tenere conto della nuova situazione europea, dei risultati ottenuti dai singoli gruppi. Il Ppe ha vinto, i socialisti non hanno vinto, i liberali hanno avuto difficoltà. Nell'attribuzione degli incarichi, sia a livello di Stati che di incarichi istituzionali europei e del quadro internazionale, ne va tenuto conto. Il Ppe deve essere tenuto in grande conto per i vertici apicali". Insomma, gli azzurri al proprio gruppo europeo chiederà "ruoli che sono parte strutturale del nostro programma, per esempio la materia delle riforme, la commissione Affari costituzionali, e la politica industriale".

   

Anche i partiti alla destra del Ppe hanno però ottenuto un grande risultato, come Le Pen. "Ma loro hanno troppe differenze con noi popolari", dice Tajani. "Io spero si riesca ad arrivare a una alleanza tra popolari, conservatori e liberali, ma appunto siamo solo all’inizio di un cammino, c’è da tenere conto di equilibri complessivi". E aggiunge: "Siamo nella posizione di chi ha ottenuto un grande risultato alle europee, e che oggi è il terzo partito italiano assieme alla Svp, che ha vinto le elezioni e che deve rivendicare i suoi spazi". Il leader di Forza Italia ha espresso la propria opinione sulla prossima maggioranza europea, sul ruolo di Giorgia Meloni e su un possibile allargamento di partito. 

         

Su un eventuale accordo con i socialisti per eleggere la prossima Commissione, il capo dei forzisti ammette di non escludere nulla. Prematuro il nome di Enrico Letta. Non si sbilancia su papabili nomi - "troppo prematuro", dice - auspicando comunque la volontà di ottenere un commissario "di peso" e un vicepresidente per rivendicare la centralità del nostro paese nelle decisioni politiche prese a Bruxelles

    

Sulla premier, Giorgia Meloni, invece, ha voluto rispondere al cancelliere tedesco Olaf Scholz: "Che sia di destra estrema non è vero. Meloni è a capo dei Conservatori, famiglia politica storica che ha già avuto incarichi e ruoli in Europa. Solo Id è rimasta fuori. E il fatto che nel governo ci sia una forza centrale come la nostra, rende più forte il governo italiano e anche la premier”. Già ieri, a margine della conferenza di pace di Lucerna in Svizzera, Tajani aveva detto che "se Meloni è estrema destra Scholz è estrema sinistra". Le dichiarazioni del vicepremier al Corriere hanno chiamato in causa anche le possibili riforme di cui si è parlato in questi giorni, prima fra tutte il premierato: "Non siamo mai stati chiusi al dialogo, ma l’impegno a fare le riforme lo abbiamo preso con i nostri elettori, non con la sinistra. A loro abbiamo promesso che avremmo lavorato per la riforma della giustizia, la forma di governo e per l’autonomia".

     

Infine, su un possibile allargamento di Forza Italia, le intenzioni del leader sono quelle di non escludere alcun tipo di collaborazione, ribandendo la volontà di seguire un progetto politico aperto al dialogo e al confonto con ciascuno. Ma allontana i totonomi di questi giorni, che avevano avvicinato allo schieramento figure come quelle di Gelmini Carfagna e Rosato. “Non ci muoviamo per depredarè gli altri partiti, ma per convincere gli italiani che siamo l’unico centro possibile, che possa attrarre i moderati e dar loro le risposte che cercano. Non è una questione di singole personalità, è un progetto che guarda lontano”, ha detto in merito. 

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