la manifestazione a roma

Il campo largo ci riprova: le opposizioni in piazza contro autonomia e premierato

Redazione

Pd, Movimento 5 stelle, Avs e +Europa riuniti in una manifestazione contro i due disegni di legge costituzionali su cui votano oggi Camera e Senato. Ma Renzi e Calenda si sfilano 

Il campo largo ci riprova. Oggi alle 17.30, a piazza Santi Apostoli a Roma, il Partito democratico, il Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e +Europa si riuniranno per protestare "in modo costruttivo" contro le due riforme che in quelle stesse ore saranno al voto dei due rami del Parlamento: il premierato in Senato e alla Camera l'autonomia. A condurre la manifestazione sarà la segretaria del Pd Elly Schlein, che in questa piazza cerca il terreno comune per ricucire le alleanze con le altre opposizioni, ma questa volta, in virtù del suo 24 per cento alle europee, "senza veti o ricatti". I due ddl di riforma costituzionale sembrano argomenti capaci di fare da collante per costruire un'alternativa al governo in carica, ma non ci saranno tutti i partiti di opposizione: Italia Viva non parteciperà, mentre Azione si presenterà (forse) spaccata: Calenda non sarà in piazza, ma è possibile che saranno presenti alcuni militanti a titolo personale.

 

 

La manifestazione di oggi è stata organizzata dopo la rissa della scorsa settimana in Parlamento, che ha coinvolto il deputato del Movimento 5 stelle Leonardo Donno e quello leghista Igor Iezzi. Dopo l'episodio i grillini hanno parlato di "comportamento squadrista del governo", in riferimento all'atteggiamento che hanno avuto i parlamentari della maggioranza. Per questo, con ogni probabilità, oggi in piazza ci sarà un forte richiamo all'antifascismo. Un leitmotiv che si riallaccia alla difesa della Costituzione e alle due riforme che l'opposizione contesta: secondo Schlein opporsi ad autonomia e premierato è una vera e propria "battaglia patriottica". Motivo per cui ha chiesto che in piazza siano fatte sventolare numerose bandiere tricolore.
 

Il tricolore sarà anche indossato dai numerosi sindaci che sfileranno contro l'autonomia. Con loro i sindacati e le associazioni: Cgil, Anpi, Acli, Arci, i comitati per la difesa della Costituzione. Si rumoreggia un video collegamento della senatrice a vita Liliana Segre, ma le conferme ancora non ci sono. Parleranno tutti, associazioni e politici, e la manifestazione durerà fino a tarda serata.
 

Gli unici assenti saranno i componenti del fu Terzo Polo. Italia Viva non parteciperà: "Se si vuole organizzare una manifestazione su tematiche così rilevanti bisogna condividere contenuto e modalità. In questo caso invece qualcuno prima ha deciso di fare questa manifestazione, di farla con contenuti, profilo e piattaforma suoi e poi di estendere ad altri, bontà sua", ha detto Enrico Borghi. Per Carlo Calenda e i suoi, invece, l'assenza è dovuta a una questione di tempismo: "Saremo a dare battaglia in aula a Palazzo Madama sul premierato e in aula a Montecitorio sull’autonomia. A Elly ho spiegato che in questo momento la battaglia va fatta in Parlamento. Quando ci sarà il referendum occorrerà portarla nel paese. La nostra preoccupazione è che i prossimi mesi siano spesi parlando solo di questo mentre salari, scuola e sanità continuano a sgretolarsi", ha detto Calenda. Dei suoi però è probabile che qualcuno, a titolo personale, sarà presente a sostenere la causa.

 

 

I liberali, quindi, hanno deciso di restare fuori dal primo tentativo dopo il voto di costruire una piattaforma comune delle opposizioni. Salario minimo, legalizzazione delle droghe leggere, investimenti in sanità sono gli argomenti che legano, ma le differenze tra i partiti, a partire dal posizionamento sull'impegno dell'Italia nei conflitti in Ucraina e in medio oriente, restano. I risultati elettorali delle europee danno la guida delle trattative al Pd, Conte è pronto a rendersi disponibile al dialogo, nonostante le spinte verso il passato che arrivano da Raggi, Dibba e Di Maio dopo il flop elettorale. Mentre un ruolo più forte, dopo il successo nelle urne, sarà quello di Avs, con Bonelli e Fratoianni consapevoli di contare più di Renzi e Calenda.

 

 

I risultati della nuova piazza tricolore (rosso, verde e giallo) si vedranno tra qualche mese: la probabilità che la nuova alleanza funzioni solo quando si parla di antifascismo è alta. Come ha detto il filosofo Massimo Cacciari sulla Stampa di oggi: "Pensare che qui da noi per contrastare Meloni bastino l’antifascismo e Bella Ciao è patetico".