lo scenario
Salvini benedice i "Patrioti per l'Europa" di Orbán. E fa un dispetto a Meloni
Il leghista si dice a favore del nuovo gruppo di destra voluto dal premier ungherese. Che però rischia di sottrarre eurodeputati ai Conservatori
"Da anni la Lega lavora per coinvolgere il maggior numero di partiti che mirano a costruire un'Ue diversa, senza le sinistre che negli ultimi anni hanno distrutto l'Europa e indisponibili a sostenere Ursula von der Leyen. Vogliamo allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci. Valutiamo molto favorevolmente le parole di altri leader che oggi si sono detti disponibili". E' con queste parole che Matteo Salvini ha "benedetto" il nuovo gruppo politico europeo inaugurato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, insieme con Herbert Kickl, leader del Partito delle Libertà austriaco (Fpo), e l'ex primo ministro ceco Andrej Babis, della formazione populista Ano, appena uscito da Renew Europe. Si tratta dei "Patrioti per l'Europa" e, come annunciato dallo stesso premier ungherese nel fine settimana da Vienna, mira a diventare il terzo gruppo del Parlamento europeo in termini di consistenza numerica. Un obiettivo non da poco, visto che attualmente il terzo gruppo più cospicuo all'Eurocamera sono i Conservatori, guidati da Giorgia Meloni.
E' per questo che le parole di Salvini dalle parti di Fratelli d'Italia sono state accolte quantomeno con freddezza. La crescita di "Patrioti per l'Europa" nelle intenzioni di Orbán dovrebbe avvenire proprio a discapito di Ecr: per esempio attraverso la fuoriuscita del Pis polacco, sempre più in rotta con i Conservatori. Ma la disponibilità dimostrata da Salvini, che attualmente siede nel gruppo di "Identità e democrazia", lo stesso di Marine Le Pen e del Rassemblement National, segnala un obiettivo che non coincide affatto con un ruolo "dialogante" con le istituzioni europee. Visto che è stato lo stesso leader del Carroccio a chiarire che questo nuovo soggetto dovrebbe avere nelle proprie fondamenta "l'indisponibilità a sostenere Ursula von der Leyen". Come sappiamo, la posizione di Meloni da questo punto di vista è ben più attendista, visto che ci sono anche pezzi di maggioranza europei (il Ppe) che auspicano un sostegno dei Conservatori al bis di Ursula. Posizione che è ancora in fase di articolazione, con Ecr che in questi giorni è riunita in Sicilia anche per capire il da farsi in attesa della prima sessione del Parlamento europeo, fissata tra il 16 e il 19 luglio.
Fatto sta che il nuovo soggetto orbaniano rischia di avere nuove ripercussioni anche all'interno della maggioranza italiana. Soprattutto se alla fine Meloni decidesse di sostenere von der Leyen e si trovasse all'opposizione i nuovi "Patrioti per l'Europa" che l'accusano di non essere abbastanza patriottica.