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Schlein federatrice: "Opposizioni unite come in Francia. Il tempo dei veti è finito"

Redazione

La leader dem, intervistata dalla Stampa, si è espressa sulle legislative francesi e sulla necessità di creare un fronte comune con le altre forze di opposizione. Sull'inchiesta di FanPage: "Grave che Meloni abbia attaccato la libertà di stampa"

"Le Europee ci hanno fornito un quadro chiaro: il Pd è il perno della costruzione di un’alternativa alle destre, ma non si sente autosufficiente. Noi non abbiamo mai messo veti su altre forze. E adesso non siamo più disponibili a subirne", dichiara la leader dem Elly Schlein in un'intervista rilasciata oggi alla Stampa. All'indomani della festa dell'Anpi a Bologna, dove si è cercato di sperimentare un possibile campo largo nel nome della Resistenza e della Costituzione, la capogruppo del Partito Democratico (Pd) viene interpellata su diverse questioni, tra cui le elezioni legislative in Francia.
 

Proprio riguardo al risultato di Marine Le Pen, dice: "Era chiaro dopo le Europee che stava crescendo, ma credo sia una sorpresa positiva la buona affermazione del Fronte popolare, che ha tre settimane di vita. Mi colpisce il dato delle nuove generazioni, che lo premiano con oltre il 40 per cento sotto i 24 anni. Mi ha ricordato il nostro risultato alle Europee, primi tra gli under 30 e al Sud, e mi ha dato speranza". Ancora, la Schlein insiste sulla capacità dell'opposizione francese di fare fronte comune - su battaglie condivise come la giustizia sociale o le campagne ecologiche dinnanzi al pericolo di un governo di estrema destra. Un po' quello che non si è mai riuscito a replicare in Italia, le viene fatto notare: "Spero ci sia da spunto per non ripetere gli errori del passato. Il tempo dei veti è finito, è il momento di mettere insieme le nostre differenze attorno a un’alternativa credibile e solida". Schlein sa bene, comunque, con chi stringere alleanze in Europa. E rivendica la posizione dei socialisti europei, ossia guardare ai Verdi per allargare la maggioranza, ripudiando invece le forze nazionaliste.

C'è spazio, nell'intervista, anche per tornare sui casi di attualità di questi giorni, come l'inchiesta di FanPage o la partecipazione al Pride. "È grave - dice - che a fronte di un’inchiesta giornalistica da cui emerge un problema enorme nella base di FdI, con parole di antisemitismo, razzismo e con un linguaggio violento fino all’apologia del fascismo e ai saluti nazisti, la premier non solo non abbia preso le distanze, ringraziato quei giornalisti per quel che le hanno svelato, cacciato dal partito queste persone, ma abbia di nuovo attaccato la libertà di stampa. Senza considerare la libertà dei cittadini a essere informati di quel che accade dentro i partiti". Poca assunzione di responsabilità, quindi, secondo la segretaria Pd da parte della premier Giorgia Meloni dinanzi a un problema strutturale evidente. Incoerenza di fondo, aggiunge la Schlein, se comparata con l'autorevolezza riconosciuta da Fdi alle parole di Liliana Segre. E sulla sua presenza sui carri del Pride, conclude: "I Pride sono una grande manifestazione di orgoglio e di rivendicazione di lotta contro le discriminazioni. È il posto dove una grande forza progressista deve stare, senza alcun tentennamento".

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