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Editoriali

Addio, abuso di malgoverno

Redazione

Cancellare l’abuso d’ufficio libera gli amministratori dal timore di governare. Le polemiche successive al voto parlamentare sono un esempio di occasione persa per una confluenza basata sul buon senso 

L’abolizione del reato di abuso d’ufficio è stata una scelta saggia, perché si trattava di un reato dai contorni confusi, spesso utilizzato da chi non consentiva scelte specifiche delle amministrazioni solo per rallentarle o per intimidire chi ha la responsabilità di decidere. Insomma, era un disincentivo alla buona amministrazione e all’assunzione di responsabilità.
 

Naturalmente non varrà una specie di immunità assoluta per gli amministratori, che saranno perseguiti per reati specifici, per i quali è necessario verificare l’esistenza di indizi concreti per avviare l’azione penale. Anche il fatto che contemporaneamente all’abolizione di quel reato confuso, Carlo Nordio abbia reintrodotto quello di peculato per distrazione, cioè l’uso di fondi pubblici per finalità diverse da quelle per cui erano state stanziate, dimostra che non si vuole applicare una specie di insensato “liberi tutti”, ma si lavora per una giustizia più corrispondente alla complessità delle scelte amministrative. Le polemiche che hanno accompagnato la scelta della maggioranza e il conseguente voto parlamentare sono un esempio di occasione perduta per una confluenza basata sul buon senso. La maggioranza delle procedure per abuso d’ufficio è finita nel nulla, gli amministratori, in prima linea quelli del Pd, richiedono da tempo che questa strumento di persecuzione giudiziaria venga meno, quindi c’erano tutte le condizioni per arrivare a una decisione condivisa. Si può discutere se la responsabilità sia della fretta della maggioranza o della volontà di settori del Pd di mantenere aperto il canale di collaborazione con i giustizialisti a 5 stelle.
 

In ogni caso, in assenza di accordo, ha fatto bene Nordio a chiudere la questione, anche con la correzione sul peculato per distrazione, che rafforza anziché contraddire l’abolizione di un reato confuso ed evanescente. Evitare che gli amministratori siano sommersi da timori infondati quando appongono la firma su un provvedimento necessario è un vantaggio per tutti, in primo luogo per i cittadini e questo, è ciò che conta.

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