editoriali
Urss contro l'inflazione pt 2. Dopo il carrello tricolore, l'osservatorio. Intanto i prezzi al consumo calano
Il Mimit e il Viminale hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per monitorare i prezzi al consumo di alcuni prodotti. Probabilmente l'osservatorio vedrà l'inflazione calare. Una buona notizia che però è completamente indipendente dalle misure messe in campo dal governo
La saga Urss contro l’inflazione si arricchisce di una nuova puntata. E’ di ieri la notizia che il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero dell’Interno hanno sottoscritto un protocollo d’intesa con l’obiettivo di avviare un progetto di monitoraggio sperimentale dei prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari e agroalimentari, commercializzati nei principali mercati al dettaglio nei comuni capoluogo. In pratica verranno istituiti osservatori speciali presso le prefetture, con la collaborazione di Unioncamere e delle associazioni dei consumatori. Probabilmente quello che accadrà è che l’osservatorio – che per sua natura osserva – osserverà l’inflazione calare secondo un trend che si sta consolidando negli ultimi mesi. Secondo gli ultimi dati Istat di giugno l’inflazione si mantiene infatti costante a +0,8 per cento, sullo stesso livello dei due mesi precedenti. In particolare, ha spiegato l’Istituto di statistica, la stabilizzazione del ritmo di crescita si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, la cui inflazione si è attestata sullo +0,4 per cento.
Una buona notizia che però è completamente indipendente dalle misure messe in campo dal governo italiano. Da quando non c’è più il “carrello tricolore” – l’iniziativa voluta dal ministro delle Imprese e del made in Italy per rallentare i prezzi dei prodotti essenziali, terminata a dicembre 2023 – il tasso di inflazione di questi beni è sceso di 4,9 punti percentuali: dal 5,3 per cento allo 0,4 per cento di giugno. L’iniziativa poi appare quanto meno ridondante e rischia di diventare un’ulteriore duplicazione di risorse e sforzi, considerando che il sistema attuale, basato sui dati forniti da Ismea, Istat e le Camere di commercio risulta già adeguato ed efficace.
Forse, anziché moltiplicare gli strumenti di rilevazione sarebbe più opportuno consolidare quelli già in uso. Ma probabilmente sarebbe anche meno spendibile. E Urss sull’inflazione non vuole proprio abbassare la guardia.