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Ma quale Mélenchon?

Calenda respinge il modello francese: "No all'ammucchiata con Renzi e Fratoianni"

Redazione

Il leader di Azione ribadisce la sua contrarierà a un progetto basato soltanto sulla contrarietà a Meloni: "Serve un fronte dei responsabili con Pd e FI". E propone una coalizione atlantista ed europeista. "Il referendum sull'Autonomia? Un suicidio"

"Quel tipo di ammucchiate non rappresentano nulla, se non un generico: no Meloni". Carlo Calenda lo ribadisce, non parteciperà ad alcun tentativo di emulazione all'italiana del fronte popolare che in Francia ha fermato l'avanzata di Marine Le Pen. Il leader di Azione lo fa con un'intervista al Giornale in cui mette in fila tutte le sue perplessità. "Le ricorrenti discussioni sui modelli politici da importare sono ridicole. Parliamo di sistemi diversissimi, nulla di quello che succede in Francia o Gran Bretagna è replicabile da noi".

Ma non ci sono solo limiti strutturali, di sistema. Ancor più grandi sono le divergenze di stampo politico in una coalizione che mette insieme Fratoianni, Renzi, Santoro e Schlein: "In un ipotetico primo Consiglio dei ministri in cui discutono di armi all'Ucraina o di lavoro sarebbe il caso totale".  Troppe le differenze, spiega Calenda. "Grazie, ma io sto fuori. Non vado  in giro con Santoro che dice viva Putin". 

La ricetta del segretario azionista è allora "un fronte dei responsabili, da destra a sinistra, che tagli fuori le estreme filoputiniane da ambo i lati e si metta d'accordo su politiche di bilancio e stabilizzazione finanziaria. Del resto Pd e FI governano insieme in Ue".  Un progetto che dovrebbe basasi su alcuni valori comuni, come l'atlantismo e l'europeismo: "Recuperare tutti la ragione e affrontare la fase difficilissima che ci sta davanti: guerre, Nato a rischio, grande stabilità finanziaria".

Altre dure parole Calenda le riserva alla battaglia sull'autonomia portata avanti dalla sinistra. "Un'idea geniale", dice: "Lanciano un referendum sapendo che è un suicidio. Così sì regala alla destra l'astensione e si rende intoccabile l'autonomia", aggiunge Calenda elencando le ragioni per cui sarà praticamente impossibile raggiungere il quorum (50 per cento + 1) che rende valido il risultato della consultazione. 

Sarebbe un'altra per l'ex ministro, che pure si dice contrario alla legge bandiera leghista, la strada da seguire. Quale? "Ripensare e ridurre il federalismo, levare soldi alle regioni sulla sanità e darli ai comuni, ma non se ne parla. Si dice che l'Autonomia danneggia il sud, ma ora il sud sta funzionando? I governatori del Mezzogiorno mi pare stiano usando questa futura riforma come alibi". 

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