Carlo Calenda (Azione) ospite di Bruno Vespa a "Porta a Porta" 

editoriali

Le sacrosante primarie del terzo polo

Redazione

Francia, Regno Unito, ma anche Germania. Qualche lezione per l'Italia dai risultati delle urne e dalla politica europea. Un’idea possibile per rimettere insieme Azione, Italia Viva e Più Europa

Macron ha vinto? Macron ha perso? L’unica risposta valida è che grazie a Macron si è evitato il prevalere di due posizioni estreme e la vittoria del Fronte Popolare non è più solo nella disponibilità di Mélenchon. Accompagnato dalla vittoria dei laburisti inglesi tornati al realismo e alla moderazione le politiche riformiste risultano tutt’altro che sconfitte. Si potrebbe aggiungere a questa compagnia anche la tradizione alla moderazione, che non è per niente solo gretto conservatorismo, dei popolari tedeschi per vedere una geografia dell’Europa politica incoraggiante.

  

E l’Italia? Si spererebbe che destra e sinistra imparino qualche lezione. Senza un'ala moderata e saldamente ancorata all’occidente non si vince e se si vince si è prigionieri delle estreme. Per questo è indispensabile rimettere mano al più presto al cantiere del terzo polo. Che poi sia destinato ad allearsi a sinistra o a correre autonomamente dipenderà in gran parte dalla legge elettorale. Intanto ci sono due anni di tempo e di lavoro. Ma non si può semplicemente ripartire dall’esistente facendo finta che il completo fallimento delle ultime elezioni sia stato un incidente. Tanto meno attardarsi in polemiche di giornata continuando a rimestare sulle personali responsabilità di questo o di quello. Bisogna girare pagina, abbattere le barriere dei personalismi, produrre un colpo di reni, aprendo 100 cantieri che coinvolgano e facciano sentire partecipi quel 1,5 milioni di elettori (almeno) che oggi non hanno riferimenti. Concentrandosi sulle idee e i programmi che ne costruiscano un’identità chiara e forte.

  

La proposta di Marattin di concludere questo processo con primarie in cui tutti si rimettano in gioco (Italia Viva, Azione e anche + Europa) va presa sul serio. Se viceversa prevalgono tattiche o costruzioni cervellotiche di vertici che si parlano fra loro alla ricerca di improbabili federatori prevarrà l’odore di stantio che emana da tutte le cose vecchie, scontate e fondamentalmente inutili. 

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