Roberto Vannacci - foto Ansa

Fuoco amico

Il Rassemblement National contro Vannacci: no alla vicepresidenza dei Patrioti

Redazione

"La nomina è frutto di un annuncio unilaterale della Lega. Ci opponiamo all’incarico. Ha fatto delle dichiarazioni che non corrispondono ai valori del Rn", dicono dal partito di Marine Le Pen. Il generale è uno dei sei vicepresidenti del nuovo gruppo di Viktor Orbán 

"Vannacci come vicepresidente del nuovo gruppo dei Patrioti? È frutto di un annuncio unilaterale della Lega. Ci opponiamo all’incarico". A scandirlo è Jean-Philippe Tanguy, vicecoordinatore della campagna elettorale di Marine Le Pen alle presidenziali del 2022. Alla France-Press l'esponente di primo piano del Rassemblement National chiede a gran voce al partito di Matteo Salvini di affidare quella carica a un altro nome. A fare il paio con queste dichiarazioni c'è anche quella di Laurent Jacobelli, già portavoce del Rn e oggi deputato in Francia, che alla Stampa dice: "Penso che questo signore non sarà vicepresidente. Mi sembra impossibile. 
 

Vannacci, campione di preferenze alle ultime elezioni europee, è stato nominato vicepresidente del nuovo gruppo sovranista formatosi in Europa, notizia che è stata divulgata dalla Lega stessa due giorni fa. In realtà il generale non è l'unico a ricoprire questa carica: i vicepresidenti sono in totale sei e le nomine sono state distribuite in modo da coinvolgere la maggior parte dei partiti che hanno aderito al gruppo nato su spinta di Viktor Orbán. Jordan Bardella, candidato premier per il Rn alle ultime legislative d'oltralpe, è invece capogruppo.

 


Dal partito di Le Pen criticano le dichiarazioni fatte da Vannacci nel corso della campagna elettorale: "Non conosco personalmente Vannacci ma da quello che ho letto, ha fatto delle dichiarazioni che non corrispondono ai valori del Rassemblement National", dice sempre Jacobelli alla Stampa. Anche lo stesso Bardella aveva criticato le uscite del generale: a inizio giugno aveva detto al canale francese Bfm Tv di "non condividere" le sue dichiarazioni e anzi "di condannarle". La sua figura sembrerebbe quindi essere fin troppo controversa anche per i sovranisti d'oltralpe.