Gennaro Sangiuliano - foto Ansa

Editoriali

Le ultime dal governo: contro cellulari a scuola, musica trap e proteste no-Ponte

Redazione

Valditara vieta l'utilizzo dei telefoni "per qualsiasi scopo, anche didattico", Sangiuliano istituisce un "tavolo permanente" per aumentare la consapevolezza musicale e passa pure un emendamento della Lega che prova a impedire le contestazioni verso le opere pubbliche

La tremendissima settimana più calda dell’anno sembra aver già prodotto nefasti effetti sulla lucidità di alcuni annunciati provvedimenti del governo. Ed è un peccato, perché in ballo ci sono questioni socio-culturali, diciamo così, gravi e che meriterebbero ben altra riflessione. Il primo è l’annuncio-bomba, ormai è abituato così, del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, perché io non credo che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie”. A parte la dubbia fattibilità del divieto, abbiamo una scuola dove tre sciroccate di Venezia rifiutano l’esame di Maturità perché non hanno apprezzato un voto, ma il ministero si è limitato a mandare gli ispettori per vedere se erano i docenti a essersi comportati male. Davvero il problema sono i cellulari?
 

Poi c’è Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, che col suo vice Gianmarco Mazzi di Fratelli d’Italia annuncia un “tavolo permanente” per favorire una “presa di coscienza” sui testi delle canzoni trap che “inneggiano alla violenza”. Un organo non governativo, “composto dalle più importanti organizzazioni del settore che ha deciso di dare inizio a un confronto sul tema”. Ieri il trapper Shiva è stato condannato a 6 anni e mezzo per tentato omicidio a Milano. Il problema è grave, ma forse va risolto, per una volta, con le forze dell’ordine. E non con seminari su come far tornare i giovani alle rime di “io, tu e le rose”.
 

Ma siccome lo scirocco soffia da sud e i nordisti lo soffrono di più, ecco che dalle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera è giunto il via libera a un emendamento della Lega al ddl sicurezza che prevede aggravanti per violenza o minacce “commesse al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica”. Un tentativo di impedire le proteste no-Ponte contro Salvini. Che forse farebbe meglio a bersi una cedrata rinfrescante: tanto il Ponte non lo faranno mai.