Foto Ansa

immobili

Cosa prevedono gli emendamenti sul Salva casa

Redazione

Le votazioni in commissione Ambiente della Camera sono iniziate, il testo definitivo sarà portato in Aula il prossimo 17 luglio. Tra le novità più consistenti: la definizione di "stato legittimo", la rimozione degli abusi edilizi. le vetrate panoramiche e le tende da sole 

Nella giornata di ieri sono cominciate le votazioni, presso la commissione Ambiente della Camera, sugli emendamenti al decreto Salva casa. Superata questa primissima fase iniziale, una seconda sessione di voti si terrà tra il 15 e il 16 luglio, per poi portare il testo definitivo, in Aula, il 17. 

 

Lo stato legittimo

La modifica più importante ha interessato la definizione di stato legittimo, ossia la dimostraione che un immobile è conforme alle norme edilizie esistenti. Quindi, ora, gli abusi sulle parti comuni non bloccheranno gli interventi sui singoli appartamenti e, viceversa, le irregolarità presenti su un singolo immobile non ostacoleranno la ristrutturazione delle parti condivise dell’edificio. Una modifica che, come riportato oggi sul Sole 24 Ore, il relatore forzista Dario Iaia ha spiegato in questi termini: "La filosofia è evitare quei problemi che hanno per esempio caratterizzato il Superbonus, quando le difformità presenti su un singolo immobile hanno rischiato di bloccare la riqualificazione delle parti comuni. Stesso discorso per i singoli appartamenti, che a volte rischiano di non essere ristrutturati a causa di difformità sulle parti comuni". 

 

La rimozione degli abusi edilizi

Tra le modifiche proposte, un'altra molto interessante concernerebbe l'obbligo di rimuovere gli abusi edilizi a seguito di ingiunzione comunale. Rispetto all'attuale termine di 90 giorni, qualora venisse approvato il Salva casa, l’amministrazione locale avrebbe la facoltà di disporre un rinvio fino a 240 giorni - secondo il testo dell'emendamento - "nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti negli immobili all’epoca di adozione dell’ordinanza o di assoluto bisogno o di gravi situazioni di disagio socio-economico". Una correzione, però, che ha suscitato le critiche da parte dell'opposizione. Infatti, mentre per Errico Mazzetti (FI) il punto è rinviare le demolizioni nel caso in cui sussistano ragioni di salute dei residenti, la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga ha insistito sull'aleatorietà della norma e sull'assenza concreta di un criterio per valutare le effettive situazioni di disagio.

 

Vetrate panoramiche e tende da sole

Infine, le modifiche hanno preso in esame anche le vetrate panoramiche amovibili (Vepa), realizzabili in edilizia libera, e le tende da sole. Le prime non potranno essere utilizzate per chiudere porticati che trovano uno sbocco su uno spazio pubblico, rientrando tuttavia in pieno regime libero. Per le seconde, invece, non sarà necessario disporre di autorizzazioni specifiche per l'impianto di pergole bioclimaticihe, ossia quelle strutture formate da lamelle orientabili in base ai diversi agenti atmosferici. 

Di più su questi argomenti: