Editoriali
Cosa vuol dire proiettare fuori dal campo di calcio l'abbraccio tra Schlein e Renzi
L'attuale segretaria del Pd ha tutto l’interesse a superare la zavorra rappresentata dal passato. Ma su alcuni terreni rilevanti, a cominciare dalla politica estera, è più in sintonia con Renzi che con i 5 stelle. Idee per non prendere a calci l’alternativa
L’immagine dell’abbraccio tra Elly Schlein e Matteo Renzi in divisa da calciatori, naturalmente, testimonia soltanto una vicinanza sportiva. Tuttavia è difficile sottrarsi alla tentazione di immaginare come sarebbe la politica italiana se quell’immagine potesse rappresentare un riavvicinamento tra l'ex segretario e l’attuale segretaria del Pd. Non si tratta di una prospettiva immaginaria.
Renzi è noto per la sua mobilità tattica, deve trovare il modo per acquisire un peso politico, non determinante ma tale da rendergli possibile l’esercizio di una qualche influenza. Elly Schlein, invece, dalla Europee è uscita bene, ma il suo primato etto tra le opposizioni le pone il problema di costruire un’alternativa, il che richiede la capacità di un dialogo in varie direzioni.
Schlein ha tutto l’interesse a superare la zavorra rappresentata dal passato (il suo Pd è alternativo a quello di Renzi) per affermare una nuova prospettiva costruita su obiettivi condivisi, che per aver successo richiede di coinvolgere anche forze “centriste”. Non ci sono solo recriminazioni a dividere Schlein e Renzi: ci sono anche temi politici di fondo, dalla giustizia al lavoro. E’ anche vero però che su terreni rilevanti, a cominciare dalla politica estera, Schlein è più in sintonia con Renzi che con i 5 stelle. Non si può trasformare un abbraccio sportivo in un incontro politico. Ma come sul campo di calcio conta battere gli avversari, anche in politica il problema delle opposizioni è rendersi competitive con la squadra del centrodestra, tema che in modo diverso è comunque la centro dei pensieri dei due “calciatori”.