La Cerimonia del Ventaglio
La Russa sul giornalista aggredito da CasaPound: "Condanno la violenza ma lui poteva dichiararsi"
Il presidente del Senato alla consueta cerimonia di Palazzo Madama risponde alle domande dei giornalisti: "CasaPound da sciogliere? Non spetta a me". Sulle tensioni in maggioranza: "Incomprensioni, ma mi fido di Salvini e Tajani"
Il referendum sul premierato? "Ci sarà". Le tensioni tra Lega e Forza Italia? "Mi fido dei miei alleati". Sciogliere CasaPound? "Non sta a me deciderlo. Condanno la violenza. Il giornalista aggredito non si è mai dichiarato". E sulla partita del cuore: "Il mio gol preferito è stato quello di Pellicini". Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha partecipato, questo pomeriggio, alla consueta cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama. Prima ha risposto a una serie di domande dei giornalisti in occasione di una conferenza stampa.
Su Casapound e sull'aggressione subita dal giornalista della Stampa, il presidente del Senato ha detto: "Ho già condannato quanto accaduto al giornalista, ma sono convinto che non si trovasse lì per caso. Non vorrei che certe metodologie che creano poi reazioni spiacevoli entrassero troppo nell'uso quotidiano. Ci vuole - ha aggiunto - un modo più attento di fare le incursioni legittime da parte dei giornalisti. La persona aggredita, a cui va la mia solidarietà, non si è mai dichiarata giornalista. Non sto giustificando niente. Non credo però che il giornalista passasse lì per caso, trovo più giusto se l'avesse detto. Ma questo non può giustificare minimamente l'azione violenta". Parole che hanno suscitato polemiche e richieste di chiarimento da parte di molti esponenti dell'opposizione. A una domanda sull'opportunità di sciogliere il movimento, il presidente del Senato ha detto: "Non spetta a me deciderlo. C'è un articolato iter previsto per queste situazioni. Per Casapound è possibile che ci sarà una valutazione di questo tipo. Valutazione che produrrà un riscontro, che se verrà prodotto, sicuramente leggerò".
Sollecitato a commentare l'inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale, il senatore di Fratelli d'Italia ha detto: "Prima di tutto esprimo la condanna senza se e senza ma a ogni forma di violenza. La condanna c'è, c'è stata e ci sarà sempre. Mi dispiace che le dichiarazioni di Gioventù Nazionale hanno coperto la sincera e cristallina forza che riscontro nella stragrande maggioranza dei giovani che fanno politica con Fratelli d'Italia", dice. "Fin dove deve spingersi un giornalista? Le inchieste sono sempre esistite, così come l'inserimento subdolo, mascherato. Mi piacerebbe solo che questa modalità fosse estesa a 360 gradi". E sui timori espressi da Liliana Segre, il presidente del Senato tranquillizza la senatrice a vita sull'antisemitismo e si dice pronto a "mettere il suo petto davanti a lei per difenderla", se questo dovesse rivelarsi necessario.
Sulla vicenda di Rosanna Natoli, componente della sezione disciplinare del Csm in quota Fratelli d'Italia, al centro delle cronache dopo la pubblicazione di una registrazione che ha fatto emergere un suo incontro con una magistrata condannata in primo grado che le chiedeva aiuto per il suo procedimento disciplinare in corso, La Russa ha detto: "Non ci siamo sentiti in questi giorni" e ha aggiunto "non ho consigli da dare, così come lei non ne chiede a me io non ne chiedo a lei".
Sulle tensioni nella maggioranza delle ultime due settimane La Russa ha tagliato corto: "C'è stata qualche incomprensione tra Salvini e Tajani ma tutti e due hanno detto che questo non mette in discussione la durata e la capacità del governo di stare insieme, mi fido di loro", ha detto. Mentre "è più difficile", ha spiegato, rispondere alla domanda posta riguardo al voto sulla neo rieletta presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Ho apprezzato che non si sia votato per l'elezione di Ursula von der Leyen, senza mai arrivare ad accusarla di qualcosa. Avevo scommesso non avremmo votato per lei", ha aggiunto.
Sull'Europa e sul voto contrario di Fratelli d'Italia a von der Leyen, La Russa ha detto: "Se l'Unione europea facesse dipendere il ruolo dell'Italia, paese fondatore e grande paese, dal voto del partito del presidente del Consiglio, avrei ragione di criticare l'Unione europea e non il voto alla von der Leyen. Credo - ha aggiunto - che una cosa è la libertà in democrazia di esprimere un voto, favorevole o contrario, un'altra cosa è il rapporto tra l'istituzione Unione europea e uno stato sovrano come l'Italia".
La Russa ha poi commentato l'attentato a Trump: "Sono contento che abbiano sbagliato mira. Ma non è una novità che i presidenti americani siano vittime di attentati. Il tema di fondo qui però è la riflessione sull'esposizione mediatica sempre più forte per chi ricopre ruoli politici. Ci sarebbe da discutere di questo e tale discussione dobbiamo farla noi politici, sì, ma anche chi racconta la politica, cioè i giornalisti. Se su questo punto, insieme ai media, si vuole aprire una riflessione, sono il primo a essere a disposizione".
Un altro tema su cui i cronisti hanno interrogato La Russa è la riforma costituzionale del premierato: "Non credo che si arriverà a un compromesso tra maggioranza e opposizioni. E per questo la parola decisiva la daranno gli elettori Gli italiani in un modo o nell'altro daranno un indirizzo molto chiaro" ha detto, aggiungendo: "Per quello che so, la scelta del governo e della ministra Casellati e del premier Giorgia Meloni di andare verso un'innovativa riforma costituzionale credo che sia stata motivata dalla speranza di trovare una maggiore possibilità di confronto con le opposizioni che erano già contrarie alle altre due forme, ovvero quelle del presidenzialismo e del semi presidenzialismo".
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