Sergio Mattarella - foto Ansa

Il discorso

Mattarella: "Ogni atto rivolto contro la libera informazione è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica"

Redazione

Libertà di informazione, Ucraina, carceri e qualche battuta: "Si può ancora dire sindaca?". Il presidente della Repubblica incontra i giornalisti per la Cerimonia del Ventaglio

"Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso pronunciato al Quirinale in occasione della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell'Associazione stampa parlamentare. Il capo dello stato è tornato sulla vicenda che ha coinvolto Andrea Joly lo scorso week end: "Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano a esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all'art.21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l'informazione è esattamente questo, come anche a Torino nei giorni scorsi: documentazione dell'esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni", ha detto il presidente della Repubblica. 


"Per citare ancora una volta Tocqueville – continua Mattarella – 'democrazia è il potere di un popolo informato'. Ecco perché ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica. Nella società dell'informazione globale è del tutto superfluo richiamare l'importanza che l'informazione riveste per il funzionamento della democrazia e per un'efficace tutela del sistema delle libertà. La democrazia, infatti è, prima di tutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniare".
 

"Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e realtà. Si affianca, in democrazia, il diritto a essere informati, in maniera corretta. Informazione, cioè, anche come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti", ha aggiunto Mattarella.
 

Nel suo discorso il presidente della Repubblica ha ricordato il conflitto in Ucraina: "L'Italia è impegnata, con convinzione, a sostegno dell'Ucraina. Insieme alla quasi totalità dei paesi dell'Unione e insieme a quelli dell'Alleanza Atlantica. Difendono la pace, affinché si eviti un succedersi di aggressioni sui vicini più deboli. Perché questo – anche in questo secolo – condurrebbe a un'esplosione di guerra globale. Alla Nato – ha poi aggiunto – la Federazione Russa ha regalato un rilancio imprevedibile di ruolo e di protagonismo.".
 

In un passaggio Mattarella ha anche parlato del problema delle carceri: "Vi è un tema che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Non ho bisogno di spendere grandi parole di principio: basta ricordare le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest'anno. Ma vorrei condividere una lettera che ho ricevuto, per il tramite del garante di quel territorio, da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: la descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un paese civile, qual è – e deve essere – l'Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, Non va trasformato in palestra criminale".
 

Il capo dello stato ha parlato della situazione negli Stati Uniti dopo il ritiro di Joe Biden dalla corsa alla presidenza: "Alcuni aspetti delle vicende delle presidenziali negli Stati Uniti d'America evidenziano la vitalità del confronto democratico di quel grande paese. L'Italia ha rapporti di tradizionali amicizia e vicinanza con Washington, maturati all'indomani della Seconda Guerra mondiale con il generoso contributo alla ricostruzione offerto con il Piano Marshall e il sostegno alla nostra democrazia, consolidatosi nell'Alleanza Atlantica e in altri numerosi contesti delle organizzazioni internazionali. Al presidente Biden va il ringraziamento della comunità internazionale per il suo prezioso servizio e la sua leadership".
 

Infine, in un passaggio Mattarella si è concesso una battuta riferita alla proposta di legge leghista che avrebbe vietato di usare neologismi declinati al femminile negli atti istituzionali, poi ritirata. "Si può ancora dire sindaca?", ha chiesto sorridendo in un passaggio del suo discorso in cui ricordava vari episodi di violenza, tra cui quello subito da Franziska Giffey, ex prima cittadina di Berlino.