Andrea Delmastro Delle Vedove - foto Ansa

Le parole

Secondo Andrea Delmastro le carceri sono sovraffollate a causa dei detenuti stranieri

Redazione

Il sottosegretario alla Giustizia commenta l'emergenza suicidi e affollamento, dando la sua soluzione: "Un terzo dei detenuti è straniero e costa tra i 137 e i 150 euro al giorno. Mandiamoli a casa ed ecco i fondi per costruire carceri, assumere agenti e personale"

Per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove una soluzione per svuotare le carceri sovraffollate potrebbe essere quella di rispedire i detenuti stranieri ai loro paesi. In un'intervista a Repubblica l'esponente di Fratelli d'Italia, in un acceso botta e risposta, risponde ad alcune domande all'emergenza suicidi in cella e al sovraffollamento: "Dobbiamo recuperare altri posti per umanizzare la pena. Abbiamo sbloccato 166 milioni per l’edilizia penitenziaria incredibilmente bloccati, più 84 col Pnrr, recuperando 6.754 posti sui 10mila mancanti", dice. E attacca le proposte dell'opposizione: "La sinistra ci suggerisce uno svuotacarceri già vissuto e quindi inutile. La soluzione non può essere questa". Quella suggerita dal sottosegretario sarebbe quindi rispedire i detenuti stranieri nei loro paesi: "Ma non solo – spiega –. Un terzo dei detenuti è straniera e costa tra i 137 e i 150 euro al giorno. Basta moltiplicare 19.213 detenuti stranieri per 365 giorni e abbiamo trovato i fondi per costruire carceri, assumere agenti e personale".
 

Delmastro parla poi della proposta del deputato di Italia Viva Roberto Giachetti: "Pur rispettando la proposta dell’ottimo collega non aderisco a un'ipotesi che erode la certezza della pena" e smentisce che di aver detto di volere che i detenuti marciscano in galera: "No, voglio che la espiino perché guardo alle vittime e ai cittadini che non devono vivere nell’insicurezza". Sul carcere alle madri: "Abbiamo solo detto che il rinvio della pena non è più obbligatorio. Il giudice valuterà la pericolosità sociale. Nessun giudice dotato di senno la sbatte in galera col bimbo di un anno. Diverso – precisa – è il caso di borseggiatrici seriali che non devono più confidare nell’impunità grazie alla maternità".
 

Il sottosegretario poi si difende dalle accuse di aver creato il Gruppo di intervento operativo (Gio) per difendere le forze dell'ordine e gli agenti: "Non sono mai stato con le 'guardie', ma sempre al fianco degli agenti che con il Gio daranno un supporto importante per mantenere la sicurezza, tant'è che ci sarà anche il negoziatore. Sono professionisti equipaggiati e addestrati per usare meno la forza".

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