(foto Ansa)

2 agosto 1980

Mattarella sulla strage di Bologna: "Ferita insanabile. Monito per le nuove generazioni"

Redazione

Il capo dello stato in occasione del 44esimo anniversario dell'attentato alla stazione di Bologna: "Un segno indelebile nella storia della Repubblica". Il ministro Piantedosi: "Per il governo l'antifascismo è un valore condiviso"

"I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel 44esimo anniversio della strage alla stazione di Bologna. "La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere. Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana", ha aggiunto il capo dello stato.
 

Secondo Mattarella il 2 agosto resta "una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune".
 

Sull'anniversario sono arrivate anche le parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha presenziato alle commemorazioni a Bologna. "Siamo oggi qui raccolti per commemorare il 44esimo anniversario della Strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile: vale a dire le persone comuni. Il governo c'è, come c'è l'Italia, intera e unita, al fianco di Bologna, e c'è a tenere viva una memoria che non serve soltanto a ricordare chi, in quel tragico 2 agosto, perse la vita o fu annientato dal dolore della perdita dei propri cari". ha detto Piantedosi
 

Sempre il ministro dell'Interno in un'intervista al Corriere della sera ha detto: "L'antifascismo è e deve rimanere un valore condiviso. E non può trasformarsi in uno strumento ideologico per attaccare politicamente e delegittimare l'avversario".

Di più su questi argomenti: