Le parole del ministro
Tajani: "Un complotto contro Arianna Meloni? Verosimile. Il paese è maturo per lo ius scholae"
"Con Berlusconi è successo, è un nervo scoperto. In Italia cose simili sono già accadute"; dice il responsabile degli Esteri. E rilancia la posizione di Forza Italia sulla riforma della cittadinanza: "Nessun inciucio con il Pd. È solo quello che pensiamo, da sempre. Non è nel programma, ma i programmi si possono arricchire"
Difende Arianna Meloni: "Non l'ho mai vista partecipare a incontri sulle nomine". Rilancia sullo Ius scholae: "Il paese è maturo. Il mondo è cambiato". Antonio Tajani parla a Repubblica e mette in fila le principali questioni estive che agitano governo e maggioranza.
Il complotto contro Meloni? "Non posso escludere quello che ha detto Sallusti, è un giornalista serio. Se ha scritto quello che ha scritto, avrà avuto le sue informazioni", dice il ministro degli Esteri. "Con Berlusconi è successo, è un nervo scoperto. In Italia cose simili sono già accadute. Non ho notizie, dico solo che è verosimile".
Non è l'unico tema a tenere banco nella maggioranza, che si divide sulla riforma della cittadinanza. Lega e Fratelli d'Italia sono contrari allo Ius scholae e accusano Forza Italia di lavorare con il Pd. "Ma mica ho sentito Schlein per fare un inciucio. Né lavoro a un accordo sottobanco. È solo quello che pensiamo, da sempre. È quello di cui ha bisogno il nostro Paese", dice Tajani. Spiega che lo ius scholae "non è nel programma, ma nei programmi di governo non sempre c'è tutto, si possono arricchire. Non è la nostra priorità, che sono altre: l’economia e l’emergenza carceri. E però non siamo un partito unico, ognuno ha le sue idee. Non c'è stata nessuna trasformazione di FI. lo ius scholae lo voleva già Berlusconi".
Il leader di Forza Italia smentisce quindi che il nuovo slancio sui diritti del partito derivi dalle posizioni espresse dai figli di Berlusconi, Marina e Pier Silvio. "La famiglia Berlusconi non mi ha mai imposto niente, esprimono singole posizioni, che io raccolgo come quelle di veri amici".
Sulla guerra in Ucraina poi, il ministro degli Esteri ribadisce che l'Italia "non è favorevole all'utilizzo delle nostre armi in territorio ucraino. Bisogna evitare l'escalation, ma c'è sempre un aggressore e un aggredito". Quanto al medio oriente, infine, Tajani afferma che "c'è la volontà di tutti gli attori a raggiungere la pace, l'escalation non conviene a nessuno. Conosco Blinken e parlo con il governo egiziano e con tutti gli attori in campo".