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la riunione di fdi

"Stiamo facendo la storia, niente errori": Meloni dà la linea e bacchetta Sangiuliano

Redazione

Radicare il partito nei territori ed evitare di prestare il fianco alle opposizioni (riferimento neanche troppo velato al caso Boccia). La premier riunisce i parlamentari di Fratelli d'Italia, elogia Fitto e respinge l'idea di essere isolata in Europa 

Niente errori, partito più aperto e coerenza valoriale in Italia e in Europa. La premier e presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni indica ai suoi la strada da seguire durante l’esecutivo del partito alla Camera dei deputati. “Noi stiamo facendo la storia, dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi”.

Rivendica i successi, attacca il Partito democratico e parla di manovra, ma quello che, in questo momento, preoccupa Meloni è la percezione degli italiani. Ritiene che non si comunichi abbastanza tutto il lavoro che il governo sta portando avanti. E anche per questo chiede a FdI di non fare nulla che possa in qualche modo oscurare il lavoro e arrecare danno all’immagine del partito, riferendosi neanche troppo velatamente alla vicenda del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano alle prese con le polemiche del caso Maria Rosaria Boccia.

 

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"Dobbiamo anche essere consapevoli che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana pianta notizie false per farlo”, dice riferendosi agli attacchi delle opposizioni. Va mantenuta alta la soglia dell’attenzione perché “l'occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura”.

Dalla sorella Arianna all’ex cognato Lollobrigida, sono sempre pressanti le accuse del centrosinistra sul modo troppo familista di gestire il partito. L’una responsabile della segreteria politica e del tesseramento, l’altro ministro dell’Agricoltura. L’intenzione, ora, è quella di favorire il dibattito nel partito per aprire a nuovi volti. 

La premier propone congressi comunali e municipali per “scongiurare il rischio che i dirigenti si sentano inamovibili e tendano a chiudersi per difendere rendite personali, invece che il merito. Fratelli d'Italia deve sempre di più essere un partito aperto al meglio della nostra nazione”.

 

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In un passaggio Meloni chiede un applauso per Raffaele Fitto che dovrebbe essere nominato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen vicepresidente responsabile dell’Economia e del Piano di ripresa e resilienza. In attesa della conferma o meno, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr è portato da esempio: “L'Italia deve essere rappresentata nel migliore dei modi, e io sono convinta che Raffaele sia la persona giusta".

Restando in tema, Meloni parla anche del voto contrario al secondo mandato di von der Leyen. Per Meloni, accettare lo stesso schieramento della passata legislatura, composta da Partito popolare, Socialisti e Democratici e Renew, stavolta con l’aggiunta del partito dei Verdi, avrebbe significato “conservare lo status quo come se i cittadini europei non avessero votato” e “tradire il mandato ricevuto dagli italiani".

La coerenza meloniana in Europa è questa, dice la premier: avere una visione critica dell’Ue mantenendo “una volontà costruttiva e non distruttiva”. Si parlava di risultati, la premier li elenca: Carlo Fidanza guida la delegazione più numerosa tra quelle italiane e tra quelle dei Conservatori (Ecr), la terza più grande tra tutte le forze politiche. Nicola Procaccini è stato riconfermato co-presidente del Gruppo. Antonella Sberna è stata eletta vice presidente del Parlamento europeo, il primo nella storia del nostro partito.

Anche alla luce di questi elementi la premier minimizza il rischio di essere isolata in Europa. E la nomina di Fitto "sarebbe la conferma che abbiamo ragione noi quando diciamo che l'Europa debba riconoscere all'Italia ciò che gli spetta per il ruolo che ha, non per come vota. E che vieni rispettato se sei credibile, non se sei accondiscendente", conclude.