Le parole

Sangiuliano non si dimette. "Avevo una relazione con Boccia ma non sono ricattabile"

Redazione

"Ho presentato le mie dimissioni alla premier che le ha respinte", dice il ministro della Cultura. E ribadisce: "Mai un euro del ministero speso per la dottoressa Boccia, né ha avuto accesso a documenti riservati. Nessuna violazione della sicurezza G7"

Diciotto minuti, in diretta tv. Dopo più di una settimana di silenzio, interrotto solo da dichiarazioni per iscritto alla Stampa, arriva la prima intervista fiume di Gennaro Sangiuliano. In apertura dell’edizione delle 20 del Tg1 di Giammarco Chiocci, un'anticipazione delle parole del ministro della Cultura (la versione integrale dopo il Tg), che dà la sua versione sul caso politico di questa fine estate, la vicenda che lo lega a Maria Rosaria Boccia, la "consulente" del Mic (che non lo era) che sarebbe stata coinvolta anche nell'organizzazione del G7 a Pompei e della sua nomina a consigliera "per i grandi eventi". Lui, negli scorsi giorni, ha provato prima a smarcarsi, poi a sostenere che per Boccia non fosse stato sborsato un euro di soldi pubblici, "nemmeno per un caffè", e poi ancora a dire che il rischio per la sicurezza nazionale sollevato dalla diffusione di documenti riservati non ci fosse. Lei lo ha più volte smentito, colpo su colpo. Boccia, alle fredde dichiarazioni di Sangiuliano ha ribattuto pubblicando sul suo profilo Instagram (che al momento raccoglie più di 50mila follower) telefonate registrate, foto e screenshot di conversazioni e-mail e Whatsapp con funzionari del Mic. Oltre a biglietti d'aereo e pezzi di documenti, opportunamente blurrati.
 

Lui ora si difende così. Con una lunghissima intervista sul primo canale, conferma pubblicamente quanto già detto alla presidente del consiglio Giorgia Meloni ieri, in un confronto riservato a Palazzo Chigi. Conferma che il ministero non ha pagato alcunché per i viaggi e alloggi per l’imprenditrice campana la quale non è entrata in possesso di alcun documento sulla sicurezza del prossimo G7 della Cultura. Nessun reato ma solo questioni private. Una relazione, in merito alla quale, Sangiuliano porge le sue scuse alle persone a lui vicine coinvolte, loro malgrado, in questa storia. E anche a Giorgia Meloni. "Ho presentato le mie dimissioni alla premier che le ha respinte", dice il ministro della Cultura. "Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l'incarico", ha detto il ministro. "Mai un euro è stato speso per la dottoressa Boccia, ho pagato tutto io. Né sono ricattabile: l'unica cosa che potrebbe ancora uscire sono le nostre chat private, ma per me sarebbe un reato".

  

"Ho conosciuto la dottoressa Boccia all'inizio della campagna elettorale delle europee a un evento di FdI a Napoli, mi è stata presentata da amici comuni. E' nata un'amicizia personale e lì io ho riscontrato alcune doti organizzative e mi è venuta l'idea di nominarla a titolo gratuito come consigliere dei Grandi eventi". "Poi - aggiunge Sangiuliano - questo rapporto da amicizia è diventato un rapporto sentimentale. Io ho portato avanti la nomina ma poi mi sono consigliato con amici legali e il mio capo di gabinetto che mi hanno fatto notare che tutto ciò poteva configurare un potenziale conflitto di interessi e allora ho mandato una mail al capo di gabinetto nella quale lo invitavo a interrompere il percorso di nomina della dottoressa Boccia per potenziale per conflitto interessi".

"La nomina non c'è stata e quanto alla voce" femminile, a cui fa riferimento Maria Rosaria Boccia, e che invitava a interrompere la nomina, "io ricordo che in una discussione con mia moglie, lei mi diceva di interrompere ogni rapporto con questa persona, anche di tipo lavorativo. La voce potrebbe essere di mia moglie. Io non ho ascoltato questo conversazione". 

"Mi pesa parlare di questo. È un rapporto personale affettivo, iniziato nei primi giorni di maggio e terminato a fine luglio. Sul piano morale sono censurabile ma non ci sono risvolti penali", ha precisato, prima di mostrare i biglietti del treno per Milano e dell'aereo per Taormina per Boccia, presi con la sua carta di credito privata. "Sono stati pagati da me - ha precisato -, con la carta credito che fa riferimento al mio conto personale".

       

"Sono stati violati documenti riservati del G7?", chiede Chiocci al ministro. "Assolutamente no. Del G7 sono stati diffusi aspetti marginali, ma nessun documento classificato o riservato. Dopo l'intervento della premier da Del Debbio" Maria Rosaria Boccia "ha postato dei documenti che a noi sembrano il programma dell'evento, orari di ingresso o del pranzo. È solo un programma che per altro era già stato pubblicato da Repubblica".

    

Già oggi pomeriggio il ministro era passato al contrattacco e aveva tirato fuori gli scontrini. Il titolare del dicastero di via del Collegio Romano ha mostrato all’Adnkronos una serie di documenti e l'agenzia di stampa ha potuto così verificare, parlando anche con alcuni protagonisti della vicenda, la sua versione. Lei, fino all'ultimo, ha risposto con le sue story su Instagram. Nelle ultime l'emoticon dei popcorn, uno sfottò in attesa dell'intervista di Sangiuliano, e due punti secondo lei "fondamentali" da chiarire: "Perché è stata strappata la nomina? Perché nelle due dichiarazioni al quotidiano La Stampa è stata storpiata la realtà? Spero di non dover smentire ancora! Un bugiardo recidivo in parlamento non sarebbe sicuramente gradito!".