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il discorso

Mattarella al Forum di Cernobbio: "L'Europa è incompiuta, non bisogna temere le riforme"

Redazione

In videocollegamento, il presidente della Repubblica preme per la costruzione di un “edificio finanziario europeo" e ammonisce sul possibile ritorno di nostalgie oscure ed estremiste, auspicando un'architettura europea sempre più inclusiva

“L’Europa è incompiuta”, afferma il capo dello stato Sergio Mattarella nel corso del suo intervento in videocollegamento al workshop Thea di Cernobbio, all’apertura dell’ edizione numero 50 del Forum Ambrosetti. La tre giorni che in questi decenni “ha aiutato l’Italia a confrontarsi con le realtà di un mondo sempre più connesso e in competizione”. 

Il presidente della Repubblica menziona le “recenti lucide scelte dalla commissione von Der Leyen a seguito della pandemia”, qualificate come scelte di significativa importanza, culminate poi nelle "politiche coraggiose sul debito con Next Generation Ue”. Anche se l’incompiutezza da lui sottolineata si rinviene nel percorso ancora molto lungo verso il completamento dell’ “edificio finanziario europeo”, capace di garantire maggiore razionalità al mercato dei titoli pubblici, “che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie”.

 

Mattarella sostiene come la riduzione del debito pubblico sia “una necessità ineludibile”, in quanto “l’Italia ha pagato più interessi di quelli pagati insieme da Francia e Germania, eppure è un pagatore affidabile”. Non risparmia però critiche a chi lancia accuse verso alcune scelte europee, dando vita a “polemiche a livello locale, sconcertanti quando derivano da protagonisti che han preso parte a questi passaggi”. I quali, prosegue caustico, “sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento europeo con procedimenti partecipati e trasparenti”.

Allontanandosi dai temi più strettamente economici, legati ai lavori del simposio, il presidente ammonisce: “Nella pubblica opinione si riaffacciano spinte che immaginano, senza motivo, un futuro frutto di nostalgie di un passato che ci ha riservato, invece, spesso, tragedie”. Una preoccupazione espressa sull’onda del ritorno di progetti politici sempre più estremisti, da ultimo, l’exploit del partito nazional conservatore ed euroscettico di Afd in Turingia. “Ciascuna generazione viene chiamata a combattere contro fantasmi che sperano nell'oblio per poter riemergere con vesti nuove” prosegue, lanciando poi un appello a tutte le forze della società civile, chiamate a difendere quel quadro di civiltà in cui vivono, frutto di intensi sacrifici :“E' compito che non soltanto li interessa ma li riguarda”. 

Motivo per cui il presidente esorta le istituzioni e i cittadini a guardare con maggiore ottimismo anche le evoluzioni normative più coraggiose : “Non bisogna avere paura delle riforme, di guardare avanti, di immaginare un Europa sempre più perfezionata nella sua architettura e sempre più inclusiva di quei popoli come quelli dei Balcani occidentali che aspirano da tempo di partecipare a questa avventura".

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