dopo gli insulti

Pace fatta tra Meloni e De Luca. Arriva la firma per i Fondi di sviluppo e coesione alla Campania

Sbloccati 3.5 miliardi di euro. La firma a Palazzo Chigi arriva dopo mesi di tensioni tra la premier e il governatore che l'aveva definita "stronza" e oggi dice: "Con la presidente del Consiglio rapporto tranquillo e cordiale, non ci sono problemi. Mi auguro che questo accordo serva a far maturare un atteggiamento di collaborazione"

Redazione

"Credo che il risultato finale sia importante e positivo per la Campania: si poteva fare prima? Benissimo, abbiamo difeso la sostanza. Siamo pronti per una struttura amministrativa di gestione di qualità", dice il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca subito dopo aver firmato con la premier Giorgia Meloni gli accordi per i fondi di sviluppo e coesione. 

 

 

Non è una firma banale perché ha un duplice significato: oltre a sbloccare ulteriori 3,5 miliardi di investimenti per la Campania (in totale l'accordo prevedeva un esborso di 6,5 miliardi a favore della regione) per ridurre il divario Nord-Sud, mette probabilmente la parola fine alla tensione che si era accumulata da tempo tra i due firmatari. All'uscita di Palazzo Chigi, De Luca rassicura che gli animi si sono calmati: "Con Meloni? Rapporto tranquillo e cordiale, non ci sono problemi. Ci sono stati quando sono arrivati a Roma 500 sindaci a chiedere di sbloccare questi 6 miliardi, e di bloccare l'autonomia differenziata, e hanno trovato le porte chiuse".

Il governatore si riferisce alla manifestazione del 16 febbraio dello scorso anno a piazza Santi Apostoli a Roma a poche centinaia di metri da Palazzo Chigi. In quell'occasione, gli amministratori non sono riusciti a parlare né con Raffaele Fitto, ministro (ormai sulla via di Bruxelles) per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr con delega al Sud, né con la presidente del Consiglio. Quello stesso giorno, mentre era nel Transatlantico di Montecitorio, non sapendo di essere ripreso, si è sfogato a proposito della premier: “È tollerabile questo comportamento? Qui ci sono centinaia di sindaci che non hanno soldi per l’amministrazione quotidiana, e lei ci dice ‘lavorate’. Ma lavora tu, stronza!”.

 

 

Dopo tre mesi, Meloni si è recata a Caivano, provincia di Napoli, per l'inaugurazione del centro sportivo ex Delphinia dove pochi mesi prima, in estate, due bambine sono state violentate. Quando la premier ha incontrato il governatore, stringendogli la mano, lo ha salutato così: "Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni. Come sta?", il tutto a favore di telecamera. 

 

 

Oggi i toni sono mutati. Il presidente della Campania non fa nessuna polemica, nemmeno sul luogo dell'incontro per sbloccare i fondi di sviluppo e coesione. "Accordo fatto a Chigi? Credo dipendesse da calendario premier", risponde il governatore e spera che il rapporto tra i due possa non degenerare più: "Mi auguro che anche l'accordo di stamattina serva a far maturare un atteggiamento di collaborazione."

E si potrebbe cominciare dal voto in Europa. Raffaele Fitto è il candidato italiano scelto da Ursula von der Leyen per ricoprire la carica di vicepresidente esecutivo della sua seconda Commissione. Il problema fondamentale che ha fatto nascere dei malumori all'interno dei Socialisti europei è che Fitto fa parte dei Conservatori (Ecr), gruppo che non ha sostenuto Ursula. De Luca, dopo le dichiarazioni favorevoli della vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e del senatore Alessandro Alfieri, entrambi del Pd, si esprime così: "Credo che serva sempre la lucidità e la forza per capire che quando è in gioco un italiano, per un ruolo importante, dobbiamo sostenerlo. Io sono per votare a favore della nomina del ministro Fitto. Il Pd lo deve fare".