Marina Berlusconi - foto Ansa

Il messaggio

Marina Berlusconi: "Non c'è nessuna trama contro Meloni e Tajani. Li stimo entrambi"

Redazione

La figlia del Cav. risponde con una lettera ai retroscena dei giornali sui recenti incontri che ha avuto, tra cui quello con Mario Draghi: "Non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà"

"La verità, in un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?". Se lo chiede in una lettera inviata al quotidiano la Repubblica Marina Berlusconi. Oggi la presidente di Fininvest ha deciso di inviare un messaggio al giornale per rispondere ai numerosi retroscena che nei giorni e nelle settimane scorse sono usciti nei suoi confronti. Al centro della missiva c'è un ultimo articolo di Concetto Vecchio. Nel pezzo, il cronista attribuisce la svolta "pro-diritti" di Forza Italia alla volontà di Gianni Letta e della figlia del Cav. di distanziarsi dalle posizioni di Lega e Fratelli d'Italia. Una ricostruzione che lei stessa smentisce e che bolla come questioni che "non hanno il minimo contatto con la realtà".

 

Nel messaggio c'è poi anche un riferimento agli "incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro" che vengono trasformati "in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza". Il riferimento qui è all'incontro della scorsa settimana tra l'ex presidente del Consiglio Mario Draghi, Marina Berlusconi e Gianni Letta. "Forse sarò ostinata – dice Berlusconi – ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore e che i 'retroscena' possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale".
 

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale della lettera.
  


Caro Direttore. Questa mattina sul suo giornale ho letto il nuovo, l'ultimo, l'ennesimo retroscena che mi riguarda. So bene che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile, ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà.
 

L'articolo di oggi attribuisce alla mia famiglia "disistima" nei confronti di Giorgia Meloni e "scontentezza" per l’operato di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia, quando in entrambi i casi è vero esattamente il contrario. La Repubblica descrive perfino pensieri e progetti che non ho, né ho mai avuto. Arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza.
 

Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un'epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?
 

Per questo le scrivo, caro direttore: per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità. Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica, ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i "retroscena" possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro – anzi un teatrino – che non c’è.
 

Cordialmente, Marina Berlusconi

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