Vìale mazzini
È il giorno del Cda Rai: Forza Italia cerca i voti per Agnes presidente, Marano alla finestra
L'ad Giampaolo Rossi riunisce il nuovo consiglio d'amministrazione. Resta da riempire la casella del presidente ma per eleggere il nome proposto dal Mef mancano due voti. Marano, in quota Lega, potrebbe approfittare dell'impasse. Intanto in Parlamento parte l'iter per la riforma della governance
È il giorno del Cda Rai, che – dopo l'elezione dei consiglieri di nomina parlamentare – si riunisce oggi per la prima volta. Sarà il Consiglio d'amministrazione di Giampaolo Rossi, il nuovo amministratore delegato. Quanto durerà è ancora presto per dirlo. L'organismo che si insedia oggi rischia infatti di essere temporaneo a causa della riforma della governance, il cui percorso si apre nelle stesse ore, ma il cui esito è molto incerto. Nel frattempo la partita politica si è spostata sulla presidenza del Cda: il nome favorito è quello di Simona Agnes. Anche lei, come Rossi, indicata dal Mef, ma è il volto su cui punta anche Forza Italia, sponsorizzata da Antonio Tajani e Gianni Letta.
Per eleggerla al centrodestra servono i due terzi della Commissione di vigilanza Rai: ai partiti di governo mancano due voti, che dovranno essere cercati tra le forze di opposizione. Un'operazione non proprio facilissima, dal momento che il M5s ha negato ogni possibilità – sebbene in passato avesse aperto all'elezione di un alto profilo, di garanzia. Qualità che i grillini però dicono di non riconoscere ad Agnes. Ancor più difficile è che Avs possa dare una mano al centrodestra. Qualcuno spera quindi che Iv possa tornare sui suoi passi, dopo aver seguito il Pd sull'Aventino scegliendo di non essere presente al voto in Parlamento per l'elezione dei consiglieri. Anche questo è uno scenario al momento complicato. Matteo Renzi ieri sera l'ha escluso nuovamente.
A osservare trattative e movimenti c'è Antonio Marano, eletto dal Senato in quota Lega: è il consigliere più anziano e, da regolamento, nel caso non ci fossero i voti per un nuovo presidente l'incarico spetterebbe a lui. Sarebbe un ruolo pro tempore, ma questo tempo potrebbe anche essere molto lungo, considerate le difficoltà a trovare una quadra.
Potrebbe essere lungo anche perché la riforma della governance Rai, che dovrebbe superare la legge Renzi recependo quanto indicato in sede europea dal Media freedom act, è ancora lontana. Da oggi nell'ottava Commissione in Senato verranno incardinare le proposte di riforma. Un primo passo che è servito anche a convincere settimana scorsa M5s e Avs a partecipare al voto di Senato e Camera sul Cda e a spaccare così il fronte delle opposizioni. Elly Schelin continua a rivendicare la scelta del Pd e chiede una riforma in tempi brevi. Ma è chiaro che non andrà così, passeranno settimane, forse mesi. E c'è da scommettere che la Lega non forzerà la mano, soprattutto se, come sembra, dovesse essere Marano a presiedere il Cda.