Dopo i missili iraniani
Il governo valuta il ritiro del contingente Unifil dal Libano dopo l'attacco dell'Iran contro Israele
Vertice a Palazzo Chigi con i ministri Tajani e Crosetto e il sottosegretario Mantovano. Uno dei temi sollevati è il possibile ritiro dei soldati italiani in Libano, da concordare con l'Onu. "Tutte le opzioni sono sul tavolo"
Dopo l'attacco dell'Iran contro Israele, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato un vertice a Palazzo Chigi alla presenza del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e i vertici dell'intelligence. Fonti del Foglio confermano che uno dei temi sollevati, per la prima volta, è il possibile ritiro del contingente italiano Unifil dal Libano, da concordare eventualmente con l'Onu e con gli altri paesi contributori della missione. "Tutte le opzioni sono sul tavolo", fanno sapere fonti diplomatiche.
La preoccupazione in questo momento, a quanto risulta al Foglio, e priorità anche della diplomazia italiana – che ha ancora la presidenza di turno del G7 – riguarda la risposta israeliana contro l'Iran dopo la pioggia di missili lanciata su tutto il territorio dello stato ebraico questo pomeriggio. Osservatori e analisti parlano in queste ore di una risposta potenzialmente molto dura, che potrebbe riguardare attacchi in profondità e avere tra gli obiettivi, per esempio, le strutture petrolifere iraniane (il petrolio iraniano è sotto embargo ma il suo commercio illegale è una linea di credito vitale per il regime). Il governo italiano si aspetta, nella risposta del gabinetto di guerra di Benjamin Netanyahu, un coordinamento decisivo fra America e Israele.
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