L'intervista

Morra: "Bucci è malato oncologico come Santelli: chi lo vota deve esserne consapevole"

Simone Canettieri

L'ex presidente della Commissione Antimafia candidato governatore in Liguria: "È stato lui a raccontare di avere un tumore metastatico, i cittadini sono liberi di scegliere. Grillo? Non voterà M5s. Quelli di Di Battista mi sostengono"

"Lo ha detto lui: ha un tumore metastatico, con il quale non si scherza. Anche se lo vedo tonico in questa campagna elettorale. Ma...".
 

Ma cosa, Nicola Morra?

"Come dissi per la povera Jole Santelli in Calabria, motivo per il quale poi venni travolto dalle ingiurie, gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata che potrebbe non terminare il mandato. In quel caso lo disse lei stessa, Jole, in un'intervista ad Antonello Caporale, e anche questa volta Bucci non si è nascosto e lo ha rivelato sempre in un'intervista al Corriere".
 

E questo per lei è un freno all'elezione di Marco Bucci a governatore della Liguria? Diranno che è uno sciacallo, lo sa? È pronto?

"È un fatto. Rispetto tutte le scelte, anche se nel caso di Santelli fin dall'inizio della candidatura tanti nel centrodestra iniziarono a farsi due conti per il dopo e scoppiò un caos in Forza Italia rimesso in ordine solo grazie all'intervento di Arcore".
 

Sta accadendo anche questa volta: nel centrodestra c'è chi pensa già al dopo Bucci?

"Non lo so, spero di no. Di sicuro il candidato naturale, che alla fine si è tirato indietro, era Edoardo Rixi della Lega".
 

Lo sa che queste parole potrebbero provocarle molti attacchi?

"Io non mi nascondo: i cittadini sono liberi e devono essere però consapevoli. Poi per favore parliamo di questa stupenda regione".
 


Nicola Morra, 61 anni, genovese di nascita ma trapiantato in Calabria dove ha insegnato filosofia, al liceo "Bernardino Telesio" di Cosenza, fino a quando è approdato in Parlamento nel 2013 per nove anni. Ex presidente della commissione Antimafia, ex grillino della primissima ora e già senatore per due legislature.
 

Nel 2021 Morra fu tra i quindici pentastellati che non votarono la fiducia al governo di Mario Draghi e lasciò il M5s. Voce di velluto, grande oratore, mai timido davanti a taccuini e telecamere, capace di prese di posizione forti o comunque a effetto, di quelle che finiscono sui giornali e nei tg. Come appunto le dichiarazioni sulla defunta Jole Santelli che gli costarono, al di là dell'indignazione abbastanza generale della politica italiana, anche un'inchiesta della procura di Cosenza per diffamazione aggravata e continuata. Dovette alla fine scusarsi o almeno spiegarsi un po' meglio, ecco. Ora è ritornato. E sembra divertirsi e crederci. È in corsa in Liguria come candidato governatore della lista "Uniti per la Costituzione" con un altro ex pentastellato, Mattia Crucioli, a fargli da capolista un po' ovunque.
 

Allora, Morra a cosa punta?

"Innanzitutto voglio fare una premessa".
 

Prego.

"Sono genovese. Mi è stato chiesto di candidarmi e non mi sono tirato indietro. Possiamo farcela. Abbiamo raccolto le firme per le liste senza affanni: segno che c'è interesse intorno al mio e al nostro progetto".
 

E insomma a cosa punta?

"Ad arrivare al 3 per cento e a entrare in Consiglio regionale, che domande. Anche il caos del campo largo ci aiuta, dopo le dichiarazioni di Giuseppe Conte".
 

Beppe Grillo voterà per lei?

"Non lo so, magari mi contesta perché se eletto sarei al mio terzo mandato. Comunque non credo che Beppe voterà per il M5s. Di questo, anzi, ne sono quasi sicuro".
 

Alessandro Di Battista, un altro ex di lusso, verrà a farle campagna elettorale?

"Non lo so, non l'ho ancora sentito. Ma gli iscritti liguri della sua associazione, si chiama Schierarsi, sostengono la nostra lista".
 

Chi vince in Liguria?

"Potrebbe farcela, nonostante tutto, Bucci grazie ai voti di Raffaella Paita di Italia viva che per motivi legati agli interessi sul porto del marito, dopo lo stop di Conte, potrebbe portare i voti al centrodestra".
 

Andrea Orlando non le piace?

"Orlando fa rima con Burlando: il sistema che ha devastato politicamente la Liguria".
 

L'ex presidente della commissione Antimafia candidato governatore: vien da pensare, c'è un allarme criminalità nella sua regione?

"Sì, è molto alto da queste parti, ma spesso inascoltato. Ci sono stati esposti dei cittadini a cui certe procure non hanno dato risposte: malissimo!".
 

Cosa vuole dire?

"Che ci sono realtà sottovalutate. Per questo sto qui, o meglio: anche per questo". Vuole far perdere il Pd e il centrosinistra. "L'opposizione del Pd a Genova è stata inesistente: facevano e fanno parte dello stesso sistema di potere. L'unico era Crucioli".
 

Se vince Bucci secondo lei si rivoterà presto?

"Questo non lo so, non sono il suo dottore, ma è giusto che i cittadini siano consapevoli delle scelte che fanno. Le posso chiedere una cortesia?".
 

Dipende, ma intanto dica.

"Ha per caso gli ultimi sondaggi: non siamo messi male, mi dicono".

Di più su questi argomenti:
  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.