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La commemorazione

A 81 anni dal rastrellamento del Ghetto. Meloni: “Rinnovare l'impegno contro l'antisemitismo”

Redazione

La premier ricorda le 1.259 vittime che nell'ottobre del 1943 a Roma vennero strappate dalle loro case e deportate nei campi di sterminio. Un odio che ha trovato “nuova linfa dopo la disumana aggressione del 7 ottobre 2023”

“Il 16 ottobre di ottantuno anni fa Roma è stata teatro di uno degli atti criminali più feroci commessi in Italia”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione dell'ottantunesimo anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, avvenuto sabato 16 ottobre 1943, alle porte della festa di Sukkot. “All'alba i nazisti, con la complicità fascista, scatenarono una feroce caccia all'uomo e strapparono dalle loro case 1.259 innocenti per deportarli nei campi di sterminio”. Dalle 5.30 alle 14, la tragedia si svolse non solo nell'antico Ghetto ebraico, ma anche in altri quartieri della città. Coinvolse “uomini, donne, anziani e bambini. Nessuno venne risparmiato, e solo in 16 fecero ritorno”, spiega la premier, che cita poi una frase di Primo Levi: "Se comprendere è impossibile conoscere è necessario". Parole – dice la premier "che indicano, ancora oggi, la strada da seguire per mantenere viva la memoria di ciò che è successo e per rinnovare il nostro impegno contro l'odio antisemita, che ha trovato nuova linfa dopo la disumana aggressione perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023 contro il popolo israeliano”. In questa giornata, conclude Meloni, “il governo rivolge la sua vicinanza alla Comunità ebraica di Roma, ai famigliari e ai discendenti dei deportati”.

 

Una delle pagine più buie della nostra storia", dice il presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ricorda come solo 16 dei deportati fecero ritorno a casa e che nessuno fu risparmiato, nemmeno i bambini, gli anziani e le donne. "Ricordare è un dovere morale. La memoria, le testimonianze e lo studio del passato alimentano la conoscenza e la consapevolezza, e sono motore dell'impegno nella difesa dei valori di dignità e umanità", aggiunge Fontana. 

 

"Un atto di brutalità disumana che ha segnato indelebilmente la nostra storia. Esprimiamo il nostro sdegno più profondo per le atrocità commesse e ribadiamo con forza l'importanza di non far mai svanire la memoria di tali eventi", scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

    

"Dobbiamo continuare a fare memoria di quegli eventi tragici, che colpirono la comunità ebraica nella nostra città e che hanno lasciato una ferita indelebile", dichiara Valeria Baglio, capogruppo del Partito democratico in Campidoglio. "Fare memoria significa ricordare il dolore che guerre e dittature sempre portano, in particolare nei confronti di innocenti e civili inermi, e la ferocia dell'odio e della discriminazione razziale. Da Roma, città della pace, tutti noi dobbiamo rilanciare l'impegno perché la memoria storica si trasformi in un messaggio di pacificazione, per fermare le guerre che distruggono vite e speranza".

 

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