Il protocollo

Arrivati in Albania i primi sedici migranti ospitati nei nuovi hotspot

Dopo lo screening sanitario al porto di Shengjin, saranno portati nel centro di Gjader dove sono stati allestiti un centro di accoglienza (da 880 posti), un Cpr (144 posti) che ospiterà le persone destinate all'espulsione e un penitenziario da 20 posti

Redazione
Video Ansa

Il protocollo firmato nel novembre 2023 dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama è diventato realtà. Libra, la nave della Marina Militare italiana con a bordo dieci migrati bengalesi e sei egiziani, è approdata al porto di Shengjin, città costiera a cinquanta chilometri da Tirana, dopo 36 ore di viaggio. A poche decine di metri dal molo si trova l'hotspot allestito dall'Italia, dove i migranti saranno sottoposti ad uno screening sanitario: sul posto sono presenti medici, forze dell'ordine, interpreti e mediatori culturali. Al termine delle procedure di identificazione – anche se i primi dati sono stati raccolti già sulla Libra, dove viaggia anche personale di Unhcr e Oim –, i migranti sarannno trasferiti con un pullman, in giornata, al campo di accoglienza di Gjader, a poche decine di chilometri dal porto, dove sono stati allestiti un centro di accoglienza per richiedenti asilo (da 880 posti), un Cpr (144 posti) che ospiterà le persone destinate all'espulsione e un penitenziario da 20 posti per chi compie reati.

 

Il gruppo di bengalesi ed egiziani attenderà nel centro per richiedenti asilo l'esito della domanda, compito che spetterà al tribunale di Roma in base al decreto Cutro. In caso di mancata convalida, le persone saranno portate in Italia per essere rimpatriate nei paesi di origine considerati sicuri. Questo gruppo di sedici migranti sarà il primo a sperimentare le procedure accelerate di frontiera in un Paese terzo, difese ieri in Parlamento dalla premier Giorgia Meloni. Dopo diversi rinvii, il ministro dell'interno Matteo PIantedosi aveva annunciato alla Festa del Foglio che le operazioni sarebbero partite questa settimana e così è stato. Ha rassicurato inoltre che i centri albanesi sono "analoghi a quelli fatti sul territorio nazionale, sono di trattenimento leggero. Non c'è filo spinato, c'è assistenza. Tutti possono fare richiesta di protezione internazionale e ottenerla in pochi giorni".

Le ong hanno fortemente criticato la gestione dei migranti del governo Meloni, ma la premier ha risposto dicendo che considera "vergognoso che Sea Watch definisca le guardie costiere 'i veri trafficanti di uomini'". 

Di più su questi argomenti: