le parole della premier
Giorgia Meloni in Libano: “L'Unifil va rafforzata”
“Inaccettabile prendere di mira la missione Onu”, dice da Beirut la presidente del Consiglio. “A sud del fiume Leonte solo le forze Unifil e l'esercito regolare libanese”
"Sono d'accordo con il primo ministro Mikati sulla necessità di una piena applicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu 1701: a sud del fiume Leonte non deve esserci altra presenza militare se non quella dell'Unifil e di Laf (l'esercito regolare libanese, ndr)", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal Palazzo del Governo di Beirut, nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro Najib Mikati.
“In uno scenario così complicato credo sia cruciale supportare le istituzioni libanesi”, ha aggiunto Meloni. “Sono fiera di essere il primo capo di governo a visitare il Libano dall'inizio dell'escalation militare, e l'unica ad averlo visitato due volte dal 7 ottobre”, spiega alla stampa, sottolineando come la sua presenza sia espressione di “solidarietà e vicinanza ai civili che stanno soffrendo per le conseguenze del conflitto”. Meloni ha rinnovato il suo impegno per i negoziati volti alla liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e per tentare di mitigare la crisi umanitaria sia a Gaza sia in Libano.
La presidente del Consiulio ha poi ringraziare i militari dell'Unifil, che "saranno necessari in ogni scenario post conflitto”. "Considero inaccettabile prendere di mira l'Unifil, tutte le parti coinvolte devono fare la loro parte per garantire la sicurezza dei soldati” prosegue la premier, che si dice “convinta che la missione di interposizione debba essere rafforzata. Solo così si potrà voltare pagina, garantendo imparzialità e perseguendo risultati importanti”. Per Meloni è dunque necessario “tornare alla missione originaria di Unifil, che passa dal programmare e ricostruire".