nel m5s
Conte taglia i ponti con Grillo: non rinnova il contratto da 300 mila euro con il M5s
La decisione del presidente del M5s: "Fa controcomunicazione e autosabotaggio. Venute meno le ragioni di collaborazione". La replica dello staff del fondatore: "A noi non risulta"
Giuseppe Conte ha scelto di interrompere il contratto di collaborazione con Beppe Grillo. Il comico e fondatore del M5s era legato da un contratto per la comunicazione del Movimento. "Fa controcomunicazione e sabotaggio", ha giustificato la sua scelta l'ex premier. Spiegando come siano "venute meno le ragioni della collaborazione". Il rapporto tra Conte e Grillo oramai da alcuni mesi è ai minimi termini, con il garante M5s che si oppone al presidente e al suo tentativo di rivedere l'organizzazione e le regole del Movimento da lui fondato insieme a Gianroberto Casaleggio. Già in passato Conte aveva rimproverato a Grillo la violazione dei "termini contrattuali". E spesso l'ex premier ha indugiato sul costo della consulenza di Grillo: circa 300 mila euro. Tra i due s'è consumata una lunga lotta fatta di lettere con accuse e contro accuse.
Adesso arriva la risoluzione del rapporto, proprio alle porte delle elezioni regionali in Liguria, nella terra di Grillo, dove il comico nell'imminenza del voto potrebbe annunciare di non votare per il Movimento cinque stelle. Tuttavia, dallo staff di Grillo garantiscono che non sia arrivato alcuno stop: “A noi non risulta, il contratto è in essere. Ad oggi non c'è nessuna comunicazione a riguardo”. Analogamente, fonti del Movimento fanno sapere che il contratto è ancora in vigore e “andrà alla sua naturale scadenza nei prossimi mesi”, anche se per il presidente Conte “non è più possibile rinnovarlo in queste condizioni”.
Interviene anche Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s Gianroberto e attuale presidente dell'Associazione Rousseau, che a Un giorno da pecora, su Rai Radio 1 reputa “un po' strano che Conte lo dica a Vespa e non a Beppe o agli iscritti”. Il rapporto tra Grillo e Conte non appare “compatibile con la storia del Movimento 5 stelle”, sostiene l'imprenditore, che critica la gestione del'attuale leader: “Oggi non si sa quanti siano gli iscritti, ne hanno fatto fuori parecchi durante l'estate (...) Certo che è giusto cancellare chi non è attivo, ma è strano che per tre anni non lo fai e ora che c'è una battaglia con Grillo venga fuori”. L'attuale Movimento, conclude Casaleggio, “sicuramente non è quello che conoscevo io, è rimasto giusto il nome e secondo me dovrebbe cambiarlo”.
L'editoriale del direttore