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Meloni sul caso dossieraggio: "Saremo implacabili con i funzionari infedeli"
La premier in tv: "Bisogna mettere fine a questo schifo". E sui pronunciamenti dei giudici sull'immigrazione: "Se continuiamo così sarò io a dire che l'Italia non è un paese sicuro"
I dossieraggi che sono emersi negli ultimi giorni sono "uno schifo che deve finire". Per questo il governo sarà "implacabile con i funzionari infedeli". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni tornando in tv, ospite di Porta a Porta su Rai 1, spiegando come l'esecutivo abbia aperto un "tavolo tecnico ad hoc" per introdurre norme che possano contrastare il fenomeno. Secondo Meloni queste nuove inchieste mettono in luce la situazione "inaccettabile", non solo del "funzionario che anziché proteggere viola le banche dati", ma altrettanto del "superiore non si accorge che vengono fatte centinaia di migliaia di accessi abusivi", ha spiegato ieri.
Ma l'ospitata della presidente del Consiglio è servita per fare il punto anche su altri temi, come le elezioni in Liguria e le tensioni con la magistratura. "L'argomento della Germania nazista è efficace sul piano della propaganda, sul piano giuridico è più debole", dice Meloni a proposito del ricorso alla Corte di Giustizia europea del tribunale di Bologna. La premier cita anche il "surreale pronunciamento del Consiglio d'Europa" sul razzismo presente nelle forze di polizia italiane. Di questo passo, secondo Meloni, "anche l'Italia potrebbe non essere un Paese sicuro" e "la faccio io tra un po' l'istanza perché anche in Italia abbiamo qualche problema in qualche territorio circoscritto".
Sull'esito ligure la premier ha rivendicato la vittoria di 11 regioni su 12, "un'idea di dov'è la maggioranza degli italiani". Mentre sul rifiuto di John Elkann di essere audito in Parlamento sulla situazione di Stellantis ha detto: "A Elkann sfuggono i fondamentali della Repubblica italiana. Questa mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento me la sarei evitata".